Parlare di aerei alimentati ad olio da cucina potrebbe sembrare fantascientifico, o almeno realizzabile solo in fase di test, in realtà però l’Alaska Airline ha creduto nel progetto e l’ha reso realtà facendo registrare una vera e propria impresa con una riduzione di emissioni inquinanti del 20%.
Si è infatti passati dai test sperimentali, come quelli che hanno percorso la tratta Washington-Tokyo ad una vera e propria tratta commerciale, che ha reso il progetto concreto e reale, dopo i vari test effettuati tra Toronto e Città del Messico. Ad alimentare gli aerei ci ha pensato una miscela di carburante comune ed olio da cucina esausto. Grazie a questo sistema innovativi si è riusciti ad abbattere le emissioni inquinanti del 40% rispetto a quelle che si sarebbero registrate con il comune carburante. Le restanti emissioni sono legate soltanto al carburante presente in quantità ridotte poichè l‘olio esausto miscelato al carburante non produce alcuna emissione di anidride carbonica.
A rifornire il biocarburante necessario per i test e per le tratte vere e proprie, ci ha pensato la società SkyNRG che si occupa di ritirare l’olio da cucina dal Canada dalle varie abitazioni che tipicamente ne fanno uso. Grazie all’introduzione dell’olio il carburante utilizzato comunemente diventa fluidificato e viene bruciato in questo modo in quantità minori. La compagnia canadese però, Air Canada, ha deciso di andare oltre rendendo i propri voli sempre più verdi. La società ha infatti una tradizione ecologista che parte dal 1990 arrivando ad una riduzione delle emissioni fino al 30%.
L’azienda è stata protagonista anche in occasione del recente congresso di Rio+20 durante il quale ha utilizzato i biocarburanti per favorire i collegamenti aerei tra Toronto e Rio de Janeiro dando così una lezione di ecologia oltre che realizzando una sostanziale riduzione di carburante. La tecnologia chiaramente è ancora in fase di lancio e sarà sicuramente oggetto di qualche miglioria di qui al prossimo futuro. Il taglio di emissioni che si era infatti riusciti ad arrivare in fase di test era infatti del 50%. Un risultato simile non è ancora stato possibile ottenerlo in esercizio ma si punta a questo obiettivo per rendere il sistema realmente efficiente. L’obiettivo più a lungo termine e più complicato da raggiungere per l’azienda sarà però quello di realizzare dei voli che siano realizzati completamente senza l’utilizzo di carbonio, ovvero carbon-neutral, per aiutare l’ambiente oltre che per far fronte alle sempre più esigue scorte di petrolio disponibile.