La crescita e lo sviluppo della mobilità sostenibile su bici è da tempo al centro della discussione sostenibile nel nostro paese, ma al contempo accade che in altri Paesi in via di sviluppo già si pensi a raggiungere la quota di 60 milioni di bici elettriche. Accade in Cina dove ormai la politica è rivolta alla sensibilizzazione più assoluta in questo senso.
La norma che viene messa in discussione in Italia è la cosiddetta salvaciclisti che prevederebbe una messa in sicurezza delle strade per l’utenza costituita dai ciclisti. Il piano realizzato dalla Cina prevede dunque di arrivare alla quota di 60 milioni di bici elettriche entro il 2018 trattandosi di superfici ampie da percorrere con la sola forza delle gambe per i più. Grazie a questo passo in avanti certamente si produrranno dei miglioramenti in termini di mobilità, ma ne trarrà vantaggio anche l’ambiente con le quantità inquinanti che saranno prodotte in meno grazie all’impianto.
Stando ai dati attuali il risultato fissato dal Governo cinese non sembra poi tanto utopico poichè si pensa che già dal prossimo anno si potrà arrivare alla quota di 45 milioni, assolutamente impensabile per un paese come l’Italia che dovrebbe ricoprire circa il 70% di bici per abitante per arrvare allo stesso livello. Il livello attualmente presente in Cina di bici elettriche è di già 40 milioni quindi sembra auspicabile, se il trend di crescita dovesse rimanere lo stesso, che si riesca a raggiungere il tetto dei 45 nel prossimo anno e dei 60 milioni al 2018.
Un’ulteriore stima di quello che sarà il futuro della mobilità è possibile vederlo con le previsioni di Pike sulle vendite, secondo il quale entro il 2018 si arriverà alla quota eccezionale di 335 milioni di unità. Se andassimo poi a considerare tutta l’Asia ci accorgeremmo che il totale dei veicoli a due ruote elettrici arriverebbe a cifre astronomiche che si aggirano intorno ai 381 milioni in una previsione al 2018.
Una crescita esponenziale di questo tipo porterà, senza dubbio, anche una crescita di importanza del settore del mercato cinese che rischia di diventare il leader indiscusso del settore, partendo dalle bici e passando per scooter e moto elettriche. L’unico problema che nasce nell’ambito dell’affermazione del mercato cinese è la scarsa qualità dei costi che in termini economici sono anche mal spesi. Questo perchè si potrebbero abbattere i costi e diffonderli in tutto il mondo attraverso la sostituzione delle batterie a piombo rapido con quelle al litio che oltra a durare di più sono anche più convenienti.