Biq–Das Algen Haus: la casa ecologica alimentata con le alghe
Una novità molto importante si fa strada nel settore della bioedilizia. A Wilhelmsburg, quartiere di Amburgo in Germania, è possibile visitare la Biq – Das Algen Haus, la prima casa ecologica interamente alimentata grazie all’utilizzo di alghe.
Dalla Germania arriva l’isolante per l’edilizia realizzato con le alghe
Un team di studiosi del Fraunhofer Institute for Chemical Technology (ICT) ha effettuato un’importante ricerca che potrebbe rivoluzionare il settore dell’edilizia ecosostenibile. Protagonista di questa innovativa scoperta è la posidonia oceanica, un genere di piante acquatiche, note anche con il nome di “erba di Nettuno“.
L’illuminazione cittadina prodotta dalle alghe
Viene dalla Francia la nuova invenzione per abbattere le emissioni di Co2 e per illuminare senza consumo elettrico le strade, ed è semplice e molto economica. Il progetto viene da un biochimico francese Pierre Calleja che ha voluto sfruttare le molteplici capacità delle microalghe per produrre luce.
Bio-Carburante fai da te con le alghe
Abbiamo già parlato del bio-carburante prodotto dalle alghe, ma questo doveva subire i vari processi di raffinazione in luoghi specializzati, da oggi invece questo processo può avvenire a casa nostra grazie al Green Transformer.
Alghe, la nuova frontiera dei biocarburanti.
L’industria del petrolio ormai è radicatissima, e sembra quasi essere l’unica opzione per quanto riguarda la locomozione, ma l’innovazione ha un asso nella manica, infatti si stanno portando avanti studi per utilizzare le alghe come Biocarburante. Ad investire in queste ricerche si sono fatte avanti, tra lo stupore generale, i colossi dell’industria petrolifera come la British Petroleum e la Exxon, che hanno fiutato profumo di affari da non poco in questa ricerca.
Energia verde dalle alghe brune
Una molecola presente nelle alghe brune, l’alginato, potrebbe diventare il ‘motore’ che rende più longeve e rispettose per l’ambiente le batterie agli ioni di litio, come quelle comunemente utilizzate, per esempio, nei telefoni cellulari o nei computer portatili. Lo dimostra uno studio pubblicato su Science da un gruppo di ricerca americano coordinato da Gleb Yushin del Georgia Institute of Technology ad Atlanta.