Alcune stime rilevate dall’Eurostat, l’ufficio europeo di statistica, registrano dati rincuoranti per l’Italia in materia di riciclaggio e recupero dei materiali utili.
Se nell’Unione Europea il dato complessivo che attesta il riciclaggio dei rifiuti si aggira sul 40% della composizione totale (con un riciclo del 23% e compostato del 17%), l‘Italia riesce comunque a guadagnare un ottimo e apprezzabilissimo 45%.
L’Europa può sentirsi certamente soddisfatta, in quanto con i suoi 524 chili di rifiuti a persona ha raggiunto buoni livelli di smaltimento ecologico, un po’ meno soddisfatta dovrà sentirsi invece l’Italia dove mediamente si producono più di 561 chili a persona con un compostaggio del solo 34% ma che sommato all’11% riciclato raggiunge comunque un buon risultato, anche se dal rapporto stilato l’Italia non sembra essere la principale produttrice di rifiuti, in quanto insospettatamente in cima alla lista ci sono Danimarca, Irlanda, Cipro e Lussemburgo con oltre 700 chili a testa.
Nonostante questo, è importante soffermarsi su dati altrettanto significativi, in quanto i rifiuti che finiscono ancora in discarica, nel Nostro Paese, sono ancora il 44% della produzione complessiva, contro una media dell’Unione Europea del 40% circa.
Ma a quanto pare a detenere il primato come minore produttrice di rifiuti a persona è stata la Repubblica Ceca, seguita a ruota dalla Lettonia, Polonia, Romania e Slovacchia con appena 400 chili a persona.
Esempio di civiltà, ancora una volta, Germania ed Austria che si riconfermano nuovamente all’avanguardia rispetto al districato tema delle politiche ambientali, registrando tassi di riciclo nettamente superiore alla media Europea, raggiungendo una media che si aggira tra il 60 e il 70%.