Negli Stati Uniti, dove il golf è uno degli sport più praticati ed apprezzati non poteva mancare lo sviluppo in ambito sostenibile anche di questo sport. Il modo di avanzare parte dall’Università del Maine che è riuscita a realizzare delle palle da golf biodegradabili a partire dai gusci delle aragoste che a quanto pare sarebbero funzionali a questo innovativo prodotto.
A dar vita al progetto sono stati un professore di ingegneria chimica, David Neivandt e il suo laureando Alex Caddell che dopo una ricerca durata nove mesi hanno estratto un materiale dalle aragoste che si è dimostrato un ottimo legante, che consentirà non solo un pratico utilizzo ma anche una decomposizione dopo sette giorni nell’ambiente.
Non si tratta della prima iniziativa di questo genere in quanto già in Spagna era stata realizata la ecobioball, sempre una pallina da golf che dopo esser stata utilizzata poteva non solo decomporsi ma diventare addirittura mangime per pesci in modo da riutilizzarla praticamente. L’innovazione delle palline realizzate negli Stati Uniti risiede invece nel riciclo di prodotti che altrimenti sarebbero stati di scarto quali i gusci del crostaceo così prelibato che possono essere così riutilizzati in maniera efficiente.
Da un punto di vista tecnico secondo quanto riferiscono i golfisti che le hanno provate, non raggiungono le stesse distanze di quelle regolamentari ma riescono a mantenere la stessa traiettoria e si comportano bene con ogni tipologia di bastone scelto. Un altro motivo di vanto di queste palline è inoltre il prezzo contenuto che si aggira attorno al dollaro poichè risulta economico il materiale necessario che costa solo 19 centesimi. Uno dei motivi fondanti di questo prodotto è il suo utilizzo sulle navi da crociera sulle quali risultava problematico il suo impiego data l’ingente quantità che andava dispersa in mare e recava la sua parte di danno ambientale, annullato totalmente con questo nuovo prodotto.