Dopo il disastro di Fukushima sapere che si è tornati all’uso del nucleare in Giappone sa un po’ di presa in giro. Purtroppo però si è resa una cosa necessaria per far fronte al fabbisogno energetico. Qualcosa però è cambiato: l‘incentivazione sarà interamente rivolta a crescita e sviluppo delle fonti rinnovabili.
Il paese nipponico è rimasto spaccato di fronte alla prospettiva della riapertura delle centrali nucleari infatti i recenti sondaggi davano il SI al nucleare addirittura al 54%. Questo dimostra come fare a meno delle fonti nucleari sia impossibile per paesi come il Giappone, ma ci dà anche la misura dall’altra parte di come la frattura creata da Fukushima sia stata netta. L’inversione del trend però c’è stato, seppur a livello dell’incentivazione. Si è passati infatti da un meccanismo di incentivazione che favoriva quasi esclusivamente il nucleare, lasciando solo una parte limitatissima di fondi alle fonti rinnovabili, ad un sistema che sia totalmente incentrato sulle fonti rinnovabili poichè l’industria pulita rappresenta il futuro dell’economia energetica.
Ad approvare il nuov piano tariffario, che prevede al suo interno un elevato tasso di incentivi per le rinnovabili è stato il Ministro dell’Industria Yukio Edano, con un piano da 24 miliardi di euro entro il 2016. Il piano partirà il prossimo primo Luglio e sarà un sistema che non sarà mirato solo all’eliminazione del nucleare ma servirà anche a ridurre i consumi degli altri combustibili fossili come petrolio e gas dei quali il Giappone non può fare a meno ma che è obbligato ad importare data la scarsità di giacimenti locali. Sarà quindi una sfida importante per capire fin dove può arrivare il paese che è stato lacerato dalla minaccia nucleare pochissimo tempo fa, sarà quindi la dimostrazione della capacità di rialzarsi e di farcela con le proprie forze.
Una cosa è certa, il Governo ha lanciato la sua proposta e dimostra di credere in un futuro incentrato sulle rinnovabili, ora resta da vedere quanto questa proposta sarà recepita. Grazie agli incentivi in ogni caso sarà possibile, per le utilities dei vari settori delle fonti rinnovabili energia ad un prezzo praticamente bloccato per il prossimo ventennio. Se si va poi a guardare a quelle che sono le tariffe imposte si vede come siano praticamente il doppio delle tariffe tedesche e praticamente il triplo dei “vicini” cinesi. Chiaramente però la disponibilità giapponese è minore rispetto agli altri due colossi mondiali dell’energia.