Scozia: biocarburanti al “sapore” di whiskey

Dal trattamento degli scarti di lavorazione del whiskey sarà possibile ottenere biocarburante, che potrà essere utilizzato per alimentare i motori dei veicoli di nuova generazione. La notizia giunge dalla Scozia, dove il famigerato liquore ambrato è considerato uno dei prodotti di punta del commercio nazionale, proprio come il vino in Italia. Questa brillante intuizione è nata da un accordo tra la distilleria Tubillardine, sita nella regione scozzese del Perthshire, e la Celtic Renewables, l’azienda collegata alla Napier University di Edimburgo.

Stando alla news diffusa alcuni giorni fa dal sito della Bbc, l’obiettivo del progetto è quello di impiegare gli scarti della lavorazione del whisky scozzese come combustibili per l’autotrazione. Le materie residue della distillazione che meglio si prestano a questo processo di trasformazione sono il malto e il mosto, entrambe utilizzate, fino a qualche tempo fa, come mangime dagli allevamenti di bestiame. Infatti, grazie alle ricerche scientifiche sino ad oggi portate avanti dall’università Napier di Edimburgo, si è scoperto che il particolare trattamento di tali prodotti avanzati nel corso della lavorazione del liquore porta alla formazione di biobutanolo, più simile alla benzina rispetto all’etanolo.

“La collaborazione con Tullibardine è un passo importante nello sviluppo di un business che unisce due industrie scozzesi: whisky ed energie rinnovabili –  ha dichiarato il professor Martin Tangney, della Celtic Renewablesquesto progetto dimostra che l’uso innovativo delle tecnologie esistenti permette di sfruttare risorse che si trovano sull’uscio di casa con benefici per l’ambiente e l’economia.”

La produzione di biocarburante mediante il riciclo dei materiali di scarto della distillazione porterebbe non pochi vantaggi alla Tullibardine. La distilleria, infatti, andrebbe così a risparmiare sui costi sostenuti per lo smaltimento dei rifiuti derivati dalla produzione di whiskey, che ammontano a circa 250.000 sterline all’anno.

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