Strano ma vero, dopo anni di assiduo lavoro e costante impegno, pare quasi che la regione Puglia abbia fatto un passo indietro in merito all’istallazione di pannelli solari e impianti fotovoltaici.
Con la Delibera di Giunta 1947/2009, ratificata il 20 ottobre scorso e pubblicata sul Bollettino Ufficiale 174 del 4 novembre, sono state poste alcune forti limitazioni che potrebbero portare un forte rallentamento nella diffusione delle energie rinnovabili.
Le restrizioni attengono soprattutto ai divieti di localizzazione di impianti fotovoltaici in aree agricole, in particolare per impianti che prevedano “la messa a terra”, così come previsto dallo schema di Pptr (Piano paesaggistico territoriale regionale) che presenta le linee guida da seguire per la progettazione di impianti energetici alimentati da fonti rinnovabili.
Dalla Delibera emerge il proposito di localizzare i nuovi impianti fotovoltaici in zone produttive pianificate o in cave già esistenti, escludendo un’eventuale collocazione in zone agricole vietandone tassativamente la messa a terra.
Da un lato l’idea risulta essere alquanto interessante, perché mira ad incentivare la copertura per autoconsumo su edifici già esistenti quali serre, pensiline o aree di sosta e parcheggi, al fine di non deturpare le bellezze paesaggistiche del territorio salvaguardandone identità e fascino.
Ma dall’altro lato una limitazione così rigida rischia di compromettere un settore giovane in piena espansione che dovrebbe godere, invece, di forti agevolazioni.
Difficile quindi poter prendere una posizione netta al riguardo, dato l’estrema delicatezza dell’argomento e la difficile gestione del problema.
Per ora, Il presidente Gianni Chianetta ha inviato una lettera al Governatore Nichi Vendola, invitandolo a riflettere su rischi che tale delibera potrebbe portare all’espansione, quanto mai necessaria, di energie alternative e fonti rinnovabili.