È sbarcato in Italia dalla lontana India il Plastic To Petrol (P2P), il dispositivo capace di traformare la plastica in carburante. L’impianto, basato sull’idea dell’ingegnere indiano Rao Ragawendra, è stato presentato ufficialmente a Cagliari, nel corso di una dimostrazione i cui risultati hanno lasciato a bocca aperta tutti i presenti. Il test è stato fatto usando un semplice sacchetto di plastica. Questo, una volta introdotto nella macchina, ha subito un processo di trasformazione della durata di quaranta minuti circa, diventando così olio sintetico.
L’applicazione di tale importante innovazione tecnologica potrebbe rivoluzionare i metodi di gestione e smaltimento dei rifiuti e di produzione di energia, soprattutto in quei luoghi dove si generano grandi quantità di materiale plastico di scarto (strutture alberghiere, sulle grandi navi, ecc.).
All”interno della P2P può essere inserita plastica di scarto di qualsiasi tipo (anche materiali derivati da pneumatici usati), direttamente dopo la raccolta, senza essere pulita o sterilizzata. Il prodotto finale può essere convertito in gasolio, benzina, olio pesante o cherosene, oppure può essere venduto alle raffinerie per ridurre le quantità di zolfo contenute nel greggio evitando i costosi passaggi di lavorazione.
Inoltre, il processo di trasformazione messo in atto da questo dispositivo avviene senza emissione di CO2 e non necessita di energia, grazie all’utilizzo dello stesso gas che la P2P produce insieme all’olio combustibile.
Dopo aver aver attirato l’attenzione del governo inglese, che immediatamente ha sostenuto i lavori per l’installazione di un dispositivo da 150 tonnellate presso l’Aerotermal di Poole (Plymouth), l’esemplare di P2P giunto in Italia farà il giro dei più importanti atenei nazionali, non solo per far conoscere il suo funzionamento e per dare la possibilità di toccare con mano la sua efficienza, ma anche per richiamare a sé sponsor e investitori.