Per la prima volta è stata elaborata una mappa in alta definizione delle variazioni stagionali dei ghiacci dell’Artico. Questo lavoro è stato presento a Londra, presso la Royal Society. La mappa è stata realizzata elaborando i dati provenienti dal satellite CryoSat dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa).
Il satellite CryoSat, operativo da un anno e mezzo, ha rilasciato i primi dati sullo spessore dei ghiacci artici nel giugno del 2011, utilizzando i dati acquisiti tra gennaio e febbraio dello scorso anno. Solamente ora è stato tuttavia possibile processare i dati completi relativi alla stagione invernale 2010-2011 e ricavarne i risultati.
Lo spessore dei ghiacci viene calcolato tramite i dati forniti da un altimetro radar, con una risoluzione incomparabile rispetto ai satelliti precedenti. L’altimetro effettua misurazioni precise della sua altezza sul ghiaccio calcolando l’intervallo di tempo tra la trasmissione e la ricezione di segnali radar.
Il monitoraggio dei ghiacci artici, come sottolineano gli esperti, è molto importante per la ricerca sul cambiamento climatico a causa dell’elevato tasso di variazione nel Mar Glaciale Artico. “Si calcola che fra il 15 % e il 20 % del petrolio mondiale e le riserve di gas si trovino nell’Artico” – ha rilevato Volker Liebig, Direttore dei programmi di Osservazione della Terra dell’Esa. “Troveremo percorsi di navigazione più brevi man mano che i ghiacci si scioglieranno”. Per questa ragione, i satelliti avranno un ruolo determinante per uno sfruttamento sostenibile di questa regione.
Ogni anno l’oceano Artico sperimenta la formazione stagionale e lo scioglimento di vaste quantità di ghiaccio. Negli anni passati i satelliti hanno inoltre rilevato un’accelerazione della perdita della quantità complessiva dei ghiacci. I radar dei satelliti come CryoSat, talmente potenti da essere in grado di acquisire immagini attraverso l’oscurità e le nuvole, nei prossimi anni rileveranno i cambiamenti esatti nello spessore dei ghiacci, aiutando la ricerca a comprendere al meglio gli effetti che i cambiamenti climatici avranno sulla zona artica.