Sono ormai due anni che il mercato libero dell’energia permette a famiglie e privati la compravendita di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili.
Sembra però regnare ancora molta incertezza circa questa nuova forma di economia.
Un buon motivo sicuramente che ha causato questo avvio altalenante, è dovuto all’assenza di informazione e di politiche energetiche corrispondenti: in questo modo la concorrenza tra le aziende non è reale e va tutto a discapito del nostro paese.
Le offerte sul mercato sono quasi in controtendenza, rispetto alle bollette salatissime presenti in tutta Italia.
E’ logicamente “tradizione” di questo paese, non cogliere al volo molte occasioni per rinnovarsi: nel 1991 il Parlamento italiano era sul punto di votare una norma che incentiva le fonti pulite, ma venne cancellata dall’ormai famoso CIP6: così facendo lo spazio delle fonti rinnovabili fu sostituito da quelle “assimilate”, (tutto il contrario di verde insomma), che hanno provocato solo un salato aumento delle nostre bollette.
La grande nube di costi fissi è il principale freno allo sviluppo di questo nuovo mercato “pulito”.