Lo sviluppo dell’energia geotermica rientra tra le priorità della Banca Mondiale, grazie alla creazione di un fondo, con sede a Reykjanik (Islanda), da 500 milioni di dollari. Tale investimento sarà interamente destinato ai Paesi in via di sviluppo, dove verrà incrementato l’utilizzo dell’energia della terra sfruttando le innumerevoli risorse naturali che caratterizzano questi territori. I primi beneficiari di questo finanziamento saranno Kenya e Indonesia, scelti come pioneri da una lista di circa quaranta Paesi, tutti dotati di un potenziale geotermico sufficiente a soddisfare parte della loro richiesta di elettricità.
Il fondo istituito dalla Banca Mondiale fa parte di un più ampio progetto, il Piano Globale di Sviluppo Geotermico, realizzato dallo stesso istituto finanziario con lo scopo non solo di migliorare la gestione e ridurre i rischi connessi alle attività di perforazione esplorativa, ma anche di contribuire alla diffusione di una fonte di energia rinnovabile ancora troppo sottovalutata.
“L’energia geotermica potrebbe essere una vittoria tripla per i paesi in via di sviluppo: pulita, affidabile e locale – ha spiegato l’Amministratore Delegato della Banca mondiale, Sri Mulyani Indrawati – E una volta che l’impianto è installato e funzionante, si ottiene energia a buon mercato e praticamente senza fine.”
Nel corso della presentazione di questo ambizioso progetto, Sri Mulyani Indrawati ha inoltre invitato i finanziatori, le banche multilaterali, i governi e il settore privato a dare il proprio contributo, prendendo parte ad una o più iniziative previste dal programma, attraverso l’assistenza bilaterale oppure usufruendo di canali esistenti come i Climate Investment Funds (CIF) o il Global Environment Facility (GEF).
Ho letto queste parole di Sri Mulyani Indrawati relative alla geotermia “e’ un’energia pulita, affidabile e prodotta localmente e una volta che l’impianto è installato e funzionante, si ottiene energia a buon mercato e praticamente senza fine” e le condivido pienamente. Da un po’ mi documento sull’utilizzo di questa fonte di energia già molto diffusa in altri paesi e mi sembra che la creazione di questo fondo sia un chiaro segnale di impegno per lo sviluppo e la diffusione di questa che mi sembra un’alternativa davvero valida.