Italcementi a Matera: l’eco-trasformazione dell’impianto

È stato inaugurato a Matera, alla presenza del presidente del gruppo, Giampiero Pesenti e del consigliere delegato, Carlo Pesenti, il ”rinnovato” impianto della Italcementi. L’impianto è stato aperto nella zona di Matera nel 1974, lungo la vecchia statale Appia, è stato completamente ristrutturato, rendendolo ancora più efficiente sia dal punto di vista industriale che ambientale. I vertici dell’azienda hanno deciso anche per una interessante “eco-ristrutturazione”, che ha rappresentato la conclusione di un progetto di riqualificazione dello stabilimento. La realizzazione di questo progetto ha spinto l’azienda ad investire oltre 100 milioni di euro per questo compleso a Matera, che ha comportato una ricaduta di circa il 40% sulle imprese locali.

 

Mentre questo porgetto per il Gruppo Italcementi, rappresenta un investimento di oltre 2 miliardi di euro in dieci anni per interventi a favore dell’ambiente e per l’ammodernamento di linee di produzione.

Il progetto messo a punto dal Centro Tecnico del Gruppo di Italcementi, ha comportato un radicale ammodernamento del processo di produzione, passando dalla via semi-secca alla via secca, e allo stesso tempo un importante investimento dal punto ambientale con l’adozione di sistemi più avanzati e l’utilizzo delle migliori tecnologie disponibili per il controllo degli impatti ambientali.

I benefici per l’ambiente, ottenuti grazie a una nuova tecnologia a sviluppo verticale, riguardano una riduzione del 98,7% del biossido di zolfo, 72 % di polveri, 42,8 % di ossidi di zolfo, 10 % di anidride carbonica e del 21 % di consumi termici.
Nella torre dell’impianto, alta 90 metri, vengono lavorati e prodotti circa tremila tonnellate di cemento al giorno. L’impianto è alimentato con petcoke o carburante alternativo con gomme triturate.

Il Centro tecnico del gruppo Italcementi ha posto attenzione, nella progettazione, all’impatto visivo e al progetto architettonico, in quanto l’impianto è ubicato dal 1974 nell’area che in seguito è divenuta Parco delle chiese rupestri. L’investimento ha richiesto una spesa di cento milioni di €. I lavori, cominciati nel 2008 e completati a maggio 2010 con l’avvio del nuovo forno, sono durati 18 mesi e hanno impegnato 65 imprese e 390 uomini. La cementeria occupa 108 dipendenti e dà lavoro a 300 persone, legate all’indotto. Ha una capacità produttiva annuale di 800 mila tonnellate di cemento.

Tra le curiosità dell’impianto di Matera, figurano il raggiungimento nel 2007 con 734 giornate dei due anni senza infortuni e nel 2004, e l’adozione del monitoraggio biologico, con l’impiego di sentinelle biologiche. Si tratta di sei arnie con le relative famiglie di api. Il miele prodotto, analizzato dall’Istituto di apicoltura di Bologna, ha confermato buone qualità. Così che nel 2003 ha ottenuto la certificazione Iso 14001.

Carlo Pesenti ha sottolineatola sostenibilità come percorso strategico di sviluppo. Italcementi da tempo ha intrapreso questa via. Se tutti i protagonisti della vita della comunità condivideranno con noi questo percorso, il risultato finale sarà la creazione di valore non solo materiale o economico, ma anche una migliore qualità della vita, nel rispetto del territorio, della sua cultura, delle sue tradizioni e del suo patrimonio storico ambientale.

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