L’energia eolica sta avendo un grandissimo successo in Italia, tanto da risultare in forte crescita.
Per far sì che questo settore possa svilupparsi ancora di più ed essere incanalato nei giusti binari, senza equivoci e facendo chiarezza, sarà importante che l’accoppiata Governo-Regioni indichi delle precise linee politiche da seguire.
In questo modo si potrà disciplinare l’intero setttore e garantire procedure univoche per l’energia eolica nel nostro paese.
L’obiettivo è quello di raggiungere i limiti di emissione di CO2 imposti dall’Unione Europea entro il 2020.
La percentuale di energia “verde” che bisogna infatti raggiungere per sottostare agli standard previsti dall’Ue è del 17% e solo una politica chiara e definita in questo senso, potrà aiutare ad arrivare a questo fondamentale risultato.
Quali sono i problemi?
Innanzitutto la non approvazione delle Linee Guida nazionali per la valutazione e l’approvazione degli impianti da fonti rinnovabili, ma anche una delle ultime sentenze della Corte Costituzionale, che ha fatto parecchio discutere.
Si tratta della sentenza numero 166 del 2009, con cui la Corte ha evidenziato come non sia compito delle Regioni provvedere autonomamente alla ricerca di principi che regolino la corretta realizzazione all’interno del paese delle strutture che utilizzano fonti rinnovabili.
Questa funzione infatti è di competenza del Ministero dello Sviluppo economico, assieme ai Ministeri dell’Ambiente e dei Beni Culturali.
Insomma, tappando le ali anche alle regioni, si blocca tutto il sistema.
Servono investimenti e la responsabilità che l’energia pulita diventi una necessità per il nostro paese e non solo un’opzione secondaria dietro al nucleare.