L’eolico cubano è riuscito a salvarsi dalla furia distruttiva dell‘uragano Sandy, che lo scorso ottobre ha colpito i Caraibi e gran parte della costa orientale nord americana. Non è la prima volta che gli impianti produttori di energia pulita sopravvivono alle calamità naturali e conseguenti disastri ambientali e non solo. Infatti, prima dell’ultimo ciclone tropicale, anche i dispositivi eolici giapponesi registrarono solo lievi danni dopo il violento terremoto e il successivo tsunami che, nel 2011, mise in ginocchio la nazione nipponica innescando la peggiore crisi nucleare degli ultimi 25 anni.
La notizia giunge dalla Distributed Wind Energy Association, che, nel corso di una conferenza stampa, ha reso noti gli esiti dei controlli tecnici effettuati sui parchi eolici cubani dopo l’uragano, dando dimostrazione dell’efficienza, ma soprattutto dell’affidabilità di questa fonte di energia anche in condizioni climatiche estreme.
A Cuba, e più precisamente nella provincia di Holguín, tra il 2008 e il 2010 sono stati installati due impianti eolici, quello di Gibara I, capace di generare una quantità di energia elettrica pari a 5,1 MW (grazie alle sei turbine da 850 kW), e quello di Gibara II da 4,5 MW. Entrambi, al passaggio di Sandy, i cui venti hanno raggiunto una forza di 180 km/h, hanno continuato a funzionare senza riportare gravi danni.