La Cina, come gli Stati Uniti avevano già fatto in precedenza, ha annunciato che si impegnerà nel raggiungere l’obiettivo di limitare l’emissione dei cosiddetti gas serra. Tramite il Premier Wen Jiabao, la nazione asiatica ha infatti comunicato che prevede di abbassare entro il 2020 l’intensità carbonica – cioè la quantità delle emissioni di gas serra in rapporto al prodotto interno lordo del paese – del 40, forse addirittura 45% rispetto ai valori fatti registrare nel 2005.
La notizia è di buon auspicio alla vigilia della Conferenza sul clima di Copenaghen, che si terrà dal 7 al 18 Dicembre prossimi. Il ministro degli esteri italiano Franco Frattini esprime ottimismo nei riguardi dell’importante appuntamento: «Se gli Usa sono pronti a ridurre le emissioni del 17%, l’Ue del 20% e la Cina è pronta a fare la sua parte, si potrebbe arrivare a un accordo, che non è ancora un Trattato, ma è vincolante sotto il profilo politico». Anche il ministro dell’ambiente Stefania Prestigiacomo commenta la notizia proveniente dalla Cina come una svolta che fa ben sperare in previsone futura.
Attraverso la sua agenzia ufficiale, Nuova Cina, i cinesi hanno reso noto quali sono le strategie che intendono mettere in atto per raggiungere l’ambizioso e importante risultato che si sono prefissi. Tre i fronti prinicipali: da una parte ci saranno forti investimenti per quanto riguarda le energie rinnovabili e il nucleare; verranno inoltre attuate politiche fiscali e finanziare appropriate ai fini dell’obiettivo preposto; infine sono previsti aumenti nei fondi destinati alla ricerca, in particolare quella su nuove tecnologie che garantiscano “emissione zero” in termini di gas serra.
Il tutto verrà portato avanti, secondo le parole di Xie Zhenhua, principale negoziatore cinese sul clima, senza perdere di vista quello che è il primo obiettivo, cioè lo sviluppo e la crescita della Cina , necessario per continuare la lotta alla povertà.