Il grafene è uno strato di atomi di carbonio legati tra loro mediante una disposizione esagonale molto ordinata. Tale materiale risulta essere un ottimo conduttore di elettricità e per questo è considerato un degno sostituto delle batterie a litio attualmente in uso. Ma non è tutto. Attraverso lo studio delle sue principali caratteristiche, si è scoperto che l’utilizzo del grafene potrebbe migliorare le prestazioni delle auto elettriche. Questo è quanto si apprende da un articolo pubblicato in questi giorni sulla rivista PNAS (Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America), dopo aver seguito passo dopo passo gli esperimenti svolti da un team di ricercatori cinesi.
Tale scoperta è stata resa possibile mediante l’utilizzo della schiuma di grafene, realizzata unendo dei filamenti tridimensionali di grafene sulla superficie di una speciale spugna metallica. Questa “fusione” ha dato vita ad un materiale dotato di grande resistenza e flessibilità. La sua conducibilità elettrica è già stata sperimentata nelle pile ricaricabili attualmente in uso, garantendo gli ottimi risultati sperati. I tempi di ricarica stimati, infatti, sono decisamente inferiori (circa 15 minuti) e la leggerezza è esattamente uguale a quella delle comuni batterie al litio.
Viste le qualità dimostrate, i ricercatori cinesi hanno deciso di diffondere la schiuma di grafine, sperimentando la sua efficienza anche nelle batterie dei veicoli elettrici. Ma, nonostante i vantaggi rilevati, la commercializzazione di questa innovazione tecnologica è ancora molto lontana, in quanto la produzione di tale preziosissimo materiale richiede tempi troppo lunghi e costi ancora molto elevati.