La neve, che negli ultimi giorni ha causato tanti disagi in Italia, soprattutto a quanti sono stati alle prese con treni o aerei, è, invece, attesa con ansia, ogni anno, dagli operatori turistici delle zone montane. Neve e vacanze fanno spesso rima con sci: sono migliaia le persone che praticano questo sport, più o meno seriamente, affollando, puntualmente in questo periodo, le innevate cime del bel paese e, analogamente, quelle di molti altri paesi del mondo.
In Francia si sono stimati in oltre 1500 tonnellate all’anno i materiali di rifiuto riguardanti lo sci, i quali finiscono interamente nelle discariche…o almeno è quanto accadeva finora. Un’azienda transalpina ha, infatti, sviluppato un innovativo metodo per riciclare gli sci, estraendo le parti metalliche e trasformando il resto in combustibile ad alto potenziale per i forni dei cementifici.
Tale procedimento prevede la completa frantumazione degli sci, operazione già di per sé complessa per via dell’elevata resistenza dei materiali, studiati appositamente per sopportare choc molto forti, seguita dalla separazione tra frammenti metallici, destinati alla rifusione, e componenti plastici, che diventano combustibile.
“Questi materiali bruciano bene e sviluppano un calore notevole – spiega Gauthier Mestrallet, responsabile ricerca e sviluppo di Tri-Vallees – i cementifici sono interessati all’offerta, perché 3 tonnellate di questi rifiuti equivalgono ad una tonnellata di petrolio”. Nel 2009 l’azienda ha trattato 190 tonnellate di sci, e mira, per l’anno prossimo, a raggiungere quota 250. Quantità notevoli ma ancora non sufficienti a supportare una catena di riciclaggio autonoma, per via delle difficoltà di gestione del trasporto. L’azienda ha, comunque, rivelato un interessamento di operatori italiani, svizzeri e canadesi che starebbero organizzando l’esportazione del metodo.