L’acqua un bene da salvaguardare

L’acqua è un bisogno basilare, ma più di 1,1 miliardi di persone nel mondo non hanno un accesso adeguato a questa risorsa. La storia delle politiche di sviluppo dell’acqua è cominciata con il convegno del 1977 in Argentina e che ha portato alla dichiarazione, negli anni ’80, del Decennio internazionale dell’acqua potabile e dei servizi igienici. Perchè quello dell’acqua non è l’unico problema, molta gente non ha nemmeno accesso a servizi igienici di base.

Acqua: numeri e risorse

L’acqua in natura è tra i principali costituenti degli ecosistemi ed è alla base di tutte le forme di vita conosciute, uomo compreso. All’acqua è riconosciuta l’importanza di origine e sostentamento della vita sulla Terra. L’acqua è una componente fondamentale di tutti gli organismi viventi presenti sul nostro pianeta.

Il candidato 2011 al premio Stockholm Water

Stephen R. Carpenter, professore di zoologia e limnologia dell’Università di Wisconsin-Madison, USA, riceverà il premio Stockholm Water 2011. Le ricerche innovative professor Carpenter hanno dimostrato come gli ecosistemi lacustri sono colpiti dall’ambiente circostante e dalle attività umane. Le sue scoperte hanno formato la base per soluzioni concrete su come gestire i laghi.

Il Professor Takashi Asano e lo Stockholm Water Prize

Il professor Takashi Asano dalla sua città natale, la bellissima città di Sapporo, la più settentrionale dell’isola giapponese di Hokkaido, è giunto nel periodo del 1960 a Berkeley, in California, in momenti che hanno egnato un’epoca per i temi sociali e scientifici. In seguito ha collezionato molti successi professionali per servizi sia accademici che resi al governo. Il 16 agosto 2001, il professor Takashi Asano ha ricevuto il premio Stockholm Water Prize dalle mani di Sua Maestà il Re Carlo XVI Gustavo di Svezia, un momento grandioso che ha coronato la sua vita.

Singapore ed il progetto “Dal water al rubinetto”

Nella piccola isola di Singapore l’acqua è sempre stata un problema. Questa nazione ha cominciato a epromuovere tenacemente una soluzione alla carenza idrica che vessa i paesi del mondo: riciclare l’acqua degli scarichi, anche quella dei bagni, per riottenere acqua da bere. Può sembrare un’idea rivoltante, ma, almeno a Singapore, i quasi 5 milioni di residenti sembrano averlo accettato come necessario.

Bere l’urina: come sulla Mir, in fondo anche gli astronauti a bordo della Stazione Spaziale non possono essere connessi ad una rete di distribuzione dell’acqua e si sono dovute studiare soluzioni all’inconveniente.

L’acqua italiana

L’Istat ha pubblicato una sintesi della gestione e del consumo di acqua in Italia. Il quadro tracciato è abbastanza inquietante. I dati diffusi provengono da indagini condotte dall’Istat negli ultimi anni, tra le quali la “Rilevazione sui servizi idrici”, gli “Aspetti della vita quotidiana”, i “Consumi delle famiglie” e la “Rilevazione sui dati meteoclimatici e idrologici”.

I dati diffusi dall’Istat sul consumo idrico in Italia dipingono un ritratto delle insane abitudini degli italiani, che sprecano l’acqua come se fosse inesauribile, cui si affiancano le pessime condizioni in cui versa la rete di distribuzione.

Rifiuti elettronici, raccolta in miglioramento

Dati estremamente incoraggianti provenienti dal settore del riciclo dei rifiuti elettrici ed elettronici, il quantitativo dei cosiddetti RAEE ha infatti raggiunto, secondo il Consorzio italiano di Recupero e Riciclaggio degli Elettrodomestici, la quota di 4kg per abitante, quanto richiesto dalla normativa europea. Infatti i dati relativi allo scorso anno hanno evidenziato, grazie alle campagne di diffusione delle modalità di riciclo dei rifiuti elettronici, la raccolta è aumentata rispetto al 2009 addirittura del 27 %, ottenendo questo congruo miglioramento nel settore.