Dando un primo sguardo alle varie previsioni pubblicate dalla Commissione Europea sull’imminente conseguimento del target europeo del 20% di produzione energetica da fonti rinnovabili entro il 2020, si scopre con grande perplessità che l’Italia continuerà a mantenere un deficit piuttosto marcato, in quanto dalle previsioni fatte, non riuscirà a superare il 16% a confronto di un 17%minimo obbligatorio previsto dalla normativa.
Questa situazione certamente precaria, imporrà al nostro Paese, l’importazione dall’estero di circa 1,2 Mtep di energia da fonte rinnovabile, mentre, alcuni dei paesi a noi confinanti come la Germania, la Svizzera e la Grecia, supereranno di gran lunga il tetto minimo richiesto dall’obiettivo insito nella direttiva.
A quanto pare a frenare l’espandersi delle rinnovabili e di conseguenza a compromettere il raggiungimento degli obiettivi per il 2020, un sistema di incentivi che risulta essere assolutamente inadeguato rispetto alla situazione economia e sociale del paese, in quanto, allo stato attuale, ricordiamo che l’Italia compre appena il 7%dei consumi totali attraverso energie da fonti rinnovabili.
Un problema questo che comincia a divenire sempre più difficile da gestire, ecco perché Costantino Lato, responsabile dell’unità ingegneria della direzione operativa del GSE, punta sul termodinamico, affermando che un adeguato sistema di incentivi e una corretta normativa, potranno contribuire in maniera sorprendente al raggiungimento degli standard previsti.
Serve di base una normativa forte, che preveda l’istallazione obbligatoria sui nuovi edifici di pannelli solari termodinamici e fotovoltaici, con l’obiettivo nel lungo termine di installare 1 mq per abitante, ma questo potrà avvenire solo con un impegno forte e concreto da parte del Governo che dovrà sfoderare le migliori manovre politiche volte ad incentivare e a sostenere le migliori scelte green.