Le acque grigie sono molto diverse dall’acqua dolce e richiede un approccio differente perchè possano essere riutilizzate.
Le prima cosa cosa da fare, come solita buona prassi, sarebbe quella di rivolgersi ad un tecnico competente.
Dobbiamo ricordarci che le acque grigie sono le acque derivate dai lavandini del bagno e della cucina, dalle docce, dalle vasche da bagno e dalle lavatrici. Non sono assolutamente le acque degli scarichi dei gabinetti. Le acque grigie possono contenere tracce di sporcizia, di cibo, di grasso, di capelli, e di alcuni prodotti per la pulizia domestica. Le acque grigie le consideriamo sporche, ma sono una fonte sicura e persino benefica di acqua da impiegare per l’irrigazione. Sono acque ricche di nutrienti che sappiamo inquinanti se rilasciate direttamente nelle acque, perchè eutrofizzanti, ovvero fanno crescere troppo la flora acquatica a scapito della fauna. Tuttavia potrebbe essere perfetta per la manutenzione dei nostri giardini, se vengono rispettate tutte le regole. Quindi ci ritroveremo con il beneficio dell’irrigazione del giardino (anche in caso di siccità o di limitazioni di impiego dell’acqua potabile) unito ad un risparmio di consumi idrici e di denaro sulle bollette dell’acqua, oltre a non riversare nelle fogne o nel sistema settico, riducendo così la probabilità che possa inquinare corsi d’acqua locali.
Non tutti i tipi di detersivi vanno bene per il riuso delle acque grigie. Occorrerà cambiare i propri acquisti scegliendo detersivi completamente biodegradabili ed ecocompatibili, dimenticandoci di tutte le meraviglie della chimica. Otterremo l’effetto contrario e diserberemo il nostro giardino. Quindi niente candeggina o sostanze simili, nessuna tintura, sali da bagno, basta detersivi o shampoo, prodotti contenenti boro o sale, tutte sostanze tossiche per le piante. Scegliere detersivi e saponi naturali e biodegradabili.
Non possiamo conservare le acque grigie. Oltre un periodo tipico di 24 ore le sostanze in sospensione nelle acque grigie vanno in decomposizione e cominciano a proliferare i batteri. Questo può portare anche alla creazione di cattivi odori. Quindi bisogna essere certi che non ci sia la formazione di sacche di acqua, ma occorre verificare che vi sia il drenaggio corretto.
Dobbiamo ridurre al minimo il contatto con acque grigie. Le acque grigie potrebbero contenere un agente patogeno nel caso non si sia rispettata la corretta separazione delle acque o per qualunque problema possa essere insorto. Per tale motivo bisogna fare in modo che il sistema sia progettato in maniera che l’acqua riesca a penetrare perfettamente nel terreno disperdendosi, senza risultare mai disponibile per un contatto con persone o animali. Soprattutto il ristagno delle acque grigie presso la superficie fornisce zone di riproduzione ad insetti quali le zanzare ed i flebotomi, antipatici e pruriginosi compagni estivi, per il loro bisogno di succhiare sangue per potersi riprodurre.
Un tecnico competente contribuirà alla corretta progettazione sapendo bene come funzionano gli scarichi idrici nel terreno ed il tasso di percolazione del suolo e ricorderà, ad esempio che l’infiltrarsi nel terreno delle acque grigie non permette la costruzione di una piscina al di sopra dell’impianto.
Conviene mantenere il sistema domestico il più semplice possibile, evitando pompe e filtri che necessitano di manutenzione. I sistemi semplici durano più a lungo, richiedono meno manutenzione, richiedono meno energia e costano meno soldi.
Corrispondere sempre al giardino la quantità di acque grigie con la normale attività di irrigazione che serve alle piante. Per non trasformare il giardino in uno stagno, installare sempre una valvola a 3 vie per passare facilmente dal sistema del riuso delle acque grigie al normale sistema settico o fognatura.
Le lavatrici sono tipicamente la fonte più facile per organizzare il riutilizzo delle acque grigie, perché il loro scarico può essere agevolmente deviato, senza agire sull’impianto preesistente e tagliare le tubature esistenti. Ogni macchina ha una pompa interna che automaticamente spinge fuori l’acqua, che è possibile utilizzare a proprio vantaggio per irrigare direttamente le piante nel giardino. Se non si può investire molto denaro nel sistema, magari si è un affittuario, oppure non è agevole posizionare l’impianto, per esempio, perchè si romperebbe troppo, oppure c’è di mezzo un patio tra la casa e la zona per l’irrigazione, si impiega un sistema di raccolgimento. L’acqua di lavaggio viene pompata una botte grande o in un contenitore che funga da deposito temporaneo. Il contenitore dovrebbe essere legato a parete per la sicurezza. Nella parte inferiore del contenitore, l’acqua viene scaricata tramite un tubo che viene connesso al sistema di irrigazione oppure spostato manualmente per irrigare. Questo è il sistema più economico e più facile da installare, ma richiede il costante movimento del tubo flessibile per poter avere una irrigazione efficace.