La verifica sulla qualità delle biomasse che vengono sfruttate nelle centrali di teleriscaldamento e nelle strutture che producono biocombustibili (come ad esempio cippato e pellets), è diventata la priorità per avere una gestione efficace ed efficiente degli impianti che producono energia.
Stabilire i vari principi e metodi in base ai quali vengono valutate e considerate le potenzialità e le funzionalità di una biomassa, si trasforma in un sistema molto importante e strategico per il singolo operatore.
Quali sono le più importanti variabili di cui tener conto in un’azienda per stabilire il potere calorifico della biomassa?
Sono essenzialmente tre: l’umidità in termini percentuali, il contenuto di ceneri e la concentrazione degli elementi minerali.
Proprio a questo proposito la Fiper (federazione italiana produttori di energia da fonti rinnovabili), sfruttando la collaborazione con il SIBE Srl e il Laboratorio Biomasse dell’Università Politecnica delle Marche, ha organizzato dei corsi per gli operatori, che in questo modo, potranno conoscere approfondire i metodi per controllare la qualità della biomassa legnosa.