Ottenere energia dalle flatulenze dei bovini? Può sembrare un’ idea stramba, ma in guerra e in amore (E nel campo dell’ energia, a questo punto) tutto è concesso. La componente principale delle flatulenze, come tutti sappiamo, è il metano. E il metano è un gas serra 23 volte più potente dell’ anidride carbonica.
L’allevamento bovino, in rapida crescita negli ultimi anni (I cinesi vogliono mangiare hamburger e non riso, a quanto pare) è responsabile per circa il 20% del riscaldamento globale. Senza considerare i danni provocati all’ ambiente dalla creazione stessa degli allevamenti, spesso ottenuti (Specialmente in Sud-America) dalla distruzione della foresta amazzonica.
Ebbene, se si potesse usare il gas prodotto dalle mucche, perchè non farlo? Ci hanno pensato dei ricercatori argentini. Hanno piazzato sulla schiena delle ignare vacche delle bombole, collegate al loro apparato digerente. E si sono resi conto che una mucca media può arrivare a produrre metano in grande quantità.
Potenzialmente sarebbe una fonte di energia sfruttabile, in quanto il gas prodotto dai bovini è facilmente purificabile e praticamente pronto da usare. Ma l’applicazione di certi metodi su larga scala vuole tempo: nel frattempo si stanno muovendo altri fattori.
Gli stessi ricercatori argentini che avevano attaccato dei tubi all’ intestino degli animali stanno studiando diete specifiche per fare in modo che le mucche producano meno gas, in modo tale da limitare l’impatto dell’ allevamento sull’ ambiente. E in Estonia si è andati ancora oltre: il governo ha fatto approvare una tassa sulle flatulenze delle mucche, che ogni allevatore dovrà pagare.