La bozza del decreto rinnovabili 2020 è stata finalmente approvata e pare che già siano state sollevate polemiche e reazioni negative da parte degli addetti ai lavori, primi tra tutti i gruppi Assosolare e Aper.
A sollevare la questione, proprio il gruppo Assosolare che ha definito la bozza in questione assolutamente limitativa rispetto alla questione delle rinnovabili, in quanto sono stati posti grandi vincoli relativi all’istallazione di impianti fotovoltaici a terra, rischiando così di compromettere e frenare lo sviluppo del settore fotovoltaico in Italia.
Ricordiamo infatti che la bozza del decreto ha vietato la costruzione degli impianti a terra sui terreni agricoli, una scelta questa che secondo le aziende pregiudicherebbe significativamente il raggiungimento degli obiettivi previsti dalla direttiva Europea sull ‘energia da fonti rinnovabili, obiettivi che come sappiamo prevedono il raggiungimento del 17%, entro il 2020, di energia prodotta attraverso l’utilizzo di fonti rinnovabili.
L’ Associazione produttori energia da fonti rinnovabili, la Aper, commenta il decreto con toni certamente meno duri, nonostante i manifesti dubbi derivanti da tali limitazioni, l‘associazione infatti ha affermato che il provvedimento sembra dare un respiro di medio e lungo termine traguardato al 2020 al settore, in perfetta linea con il Piano di Azione Nazionale approvato lo scorso mese di Giugno, ma nonostante questo viene sottolineata la necessità di apportare comunque delle modifiche al testo.
Difatti si mette in luce l’urgenza di una maggiore celerità rispetto ai decreti attuativi che dovranno definire sia i termini quantitativi che qualitativi di operatività, al fine di rendere attivi il prima possibile i meccanismi di sostegno.
Una risposta insomma non proprio positiva a questo decreto, che invece, avrebbe dovuto placare gli animi e distendere una spinosa questione che negli ultimi tempi sta investendo l’intero settore delle rinnovabili.