L’avanzamento tecnologico in campo energetico non conosce ormai più limiti, al Massachussetts Institute of Technology si è riusciti infatti a creare una foglia che mima la fotosintesi e produce in questo modo energia fruibile. Il nuovo gioiello della tecnologia energetica è stato presentato in occasione del National Meeting afferma che l’idea di partenza era quella di rendere le abitazioni come dei centri di energia familiari ed autosufficienti.
L’ideatore del tutto è stato lo scienziato David Nocera, che dieci anni fa ebbe l’invenzione che già dagli inizi incontro molti ostacoli sia da un punto di vista della ricerca, sia finanziario. I materiali attraverso i quali può essere realizzata la foglai sono dei metalli particolarissimi che hanno ovviamente di costi elevatissimi per poter effettuare una sperimentazione. Inoltre nonostante la portata di una così brillante idea il costo elevato dei materiali avrebbe di certo potrato elevati problemi di diffusione del prodotto che non sarebbe stato così fruibile.
L’idea di fondo era infatti quella di creare un aggeggio che potesse assorbire l’energia solare in maniera semplice ed efficace senza dover passare per la progettazione e realizzazione dei pannelli fotovoltaici. Si voleva ottenere in questo modo una maniera di abbattere i costi energetici quotidani delle famiglie. Il prototipo di foglia artificiale messo a punto da David Nocera è bastato su un sistema a nichel economico e catalizzatori di cabalto che consentono di effettuare una fotosintesi clorofilliana differente perchè riescono a scindere idrogeno e ossigeno ottenendo dieci volte l’energia derivante da una semplice foglia.
Il comportamento della foglia però è lievemente diverso perchè la produzione di energia à differente perchè si immette già precedentemente sole ed acqua che sarà poi scissa nelle sue componenti atomiche. A questo punto è poi possibile ottenere energia elettrica a partire da questi innovativi “pannelli”. Secondo la sperimentazione effettuata comunque i pannelli avrebbero la capacità di produrre un quantitativo energetico pari a 45 ore in attività senza fluttuazioni che consentirebbero decisamente il salto di qualità verso un soddisfacimento di fabbisogno energetico pressochè integrale.