Arriva dagli Stati Uniti l’annuncio di una scoperta che potrebbe rivoluzionare il mondo delle energie rinnovabili, in particolare del fotovoltaico. I ricercatori dei Sandia National Laboratories – laboratorio del Department of Energy statunitense, che si occupa principalmente di ricerche nucleari in campo militare – hanno sviluppato celle micro-fotovoltaiche (glitter): prodotte da cristalli di silicio, hanno uno spessore compreso tra i 14 e i 20 micrometri (un capello umano è circa 70) ma la stessa efficienza delle celle attuali.
I ricercatori americani affermano di aver identificato oltre 20 vantaggi derivanti dalla produzione delle nuove celle, fra cui la possibilità di costruire wafer di qualunque dimensione, e, in caso di guasto, di sostituire una singola cella anziché perdere l’utilità dell’intero wafer. Greg Nielson, a capo del progetto, prospetta l’utilizzo dei glitter integrato a tende o addirittura capi d’abbigliamento che permetterebbero a particolari categorie, come escursionisti o personale militare impegnato sul campo, di ricaricare le batterie di telefoni, fotocamere o qualunque altro apparecchio elettronico.
Dimensioni così ridotte consentiranno “l’impiego di 100 volte meno silicio per la produzione della stessa quantità di energia” afferma Murat Okandan, uno dei ricercatori. “Poiché sono molto più piccole e hanno meno deformazioni meccaniche per un dato ambiente rispetto alle celle tradizionali, esse possono essere più affidabili nel lungo periodo”.
Nielson afferma anche una superiore tolleranza all’ombra – in situazioni di ombra parziale, porzioni dei nuovi pannelli continueranno ad inviare energia, al contrario di un pannello tradizionale che potrebbe spegnersi completamente.
Le microcelle favoriranno, dunque, la diffusione del fotovoltaico, anche grazie alla “facilità” della loro produzione, realizzata prendendo in prestito tecniche utilizzate oggi nella produzione elettronica come la MEMS (MicroElectroMechanical Systems).