L’Italia si confronta con gli elettori sul nucleare con il referendum per non dipendere più dai paesi stranieri, mentre questi ultimi, decidono di voltare pagina. Il primo grande paese a farlo è la Germania che ha annunciato la chiusura definitiva delle centrali nucleari entro il 2022.
Per far cambiare idea è bastata una protesta di massa della popolazione, ben 160 mila i presenti in piazza, pronti e via, il governo comincerà lo smantellamento già da quest’anno perchè ha raccolto il malconento diffuso, nato anche da quanto accaduto in Giappone e vi ha posto rimedio rinunciando non alla fonte energetica principale del paese ma a quella che fornisce poco più del 20% del fabbisogno del paese.
A prendere la decisione è stato il Ministero dell’Ambiente, che attraverso la persona del ministro Norbert Rottgen ha definito quesa presa di posizione come “irreversibile”. L’accordo è stato trovato tra tutte le forze di Governo dopo una riunione durata ben 12 ore data la sua importanza. I frutti di questa riunione sono stati la chiusura progressiva, a partire da quest’anno di tutte le centrali nucleari. Delle 17 presenti infatti soltanto 3 di esse potranno arrivare al 2022 anno della completa indipendenza dall’utilizzo dell’atomo.
L’altra decisione presa è stata invece quella di non riaccendere mai più gli impianti più vecchi che sono stati spenti dopo quanto accaduto a Fukuscima. La Germania si prepara quindi a sopperire alle carenze energetiche dei prossimi anni attraverso quello che è stato definito il “laboratorio delle rinnovabili” che diventeranno il punto di riferimento energetico del paese. Per riuscire a soppiantare il 22% derivante dall’atomo sarà necessario quindi un gran lavoro verso lo sviluppo delle fonti rinnovabili, le stesse che il Governo Italiano sta tentando di sopprimere andando contro ogni logica sensatezza per lasciar spazio al nucleare ormai sorpassato in tutto il mondo.