La strage di Fukushima ha segnato le coscienze, e come ha sottolineato anche il presidente del Consiglio, ha orientato gli italiani contro l’introduzione del nucleare. Un recente sondaggio ha infatti mostrato che la percentuale di cittadini che risultano in questo momento contrari al nucleare è passato dal 71% relativo alla fase pre-Fukyhuma, al 75% attuale, praticamente 3 italiani su 4.
Se si va a guardare invece al resto del mondo viene evidenziato come il numero di persone contrarie all’utilizzo dell’atomo come sostentamento energetico è passato dal 32% all’attuale 43%, cifre considerevoli che danno la misura del disastro che ha colpito il popolo giapponese. Si tratta di dati ottenuti dalla Doxa, che ha rilevato un campione di 10000 interviste telefoniche, considerandolo rappresentativa della popolazione italiana di 15 anni.
Il sondaggio si estende poi alle preoccupazioni dei cittadini italiani per un’eventuale incidente nucleare avvenuto all’estero che potrebbe avere ripercussioni sul terriorio italiano. Sono infatti ben il 30% a dirsi moltissimo preoccupati ed ancora un ulteriore 30% a sentirsi “semplicemente” preoccupati, oltre che 25% di mediamente preoccupati. Un altro dato fondamentale è quello che riguarda la sicurezza delle centrali nucleari rispetto ad eventuali incidenti rispetto al quale il 51% del campione scelto si è detto in disaccordo con l’assoluta sicurezza degli impianti.
Come chiaro potrebbe sembrare, la maggior sfiducia nei confronti dell’utlizzo del nucleare c’è stata proprio in giappone dove c’è stato un crollo dei favorevoli al nucleare dal 62% al 39%, e di conseguenza di contrari dal 28% al 47%. Aumenti dei contrari anche negli altri paesi più industrializzati del mondo in cui si è passati da un largo dissenso negli USA, con un passaggio dal 37% al 44%. Se si va poi a guardare ai paesi limitrofi e pieni fin l’orlo di energia nucleare notiamo una flessione dei favorevoli al nucleare, l’Austria infine il paese più avverso all’introduzione di questi impianti grazie ad un secco 90% dei voti contrari.