A quanto pare nella Regione Toscana sono stati introdotti criteri molto più rigidi rispetto alla produzione di energia da fonte geotermica, difatti sono stati predisposti nuovi vincoli e svariati obblighi volti a impiegare le miglior tecnologie disponibili capaci di ridurre le emissioni delle centrali geotermiche lanciate in atmosfera.
Difatti sono stati introdotti nuovi requisiti minimi volti ad ottimizzare le emissioni degli impianti geotermici presenti sul territorio, e pare essere stato varato un nuovo protocollo per poter regolare in maniera ottimale sia la gestione che la manutenzione di quest’ultimi.
A prevedere questa rigida regolarizzazione degli impianti, la Giunta Regionale che voleva mettere un freno all’inquinamento prodotto dalle centrali geotermiche sparse sul territorio toscano.
Inoltre sono stati varati alcune disposizioni che impongono l’obbligo, per tutte le 31 centrali geotermiche presenti in Toscana, di utilizzo di un particolare filtro Amis (Abbattitori di mercurio e idrogeno solforato) per ora adottato solo in 19 dei 31 impianti, e di demister, ovvero piccole griglie metalliche capaci di intrappolare il drift, microscopiche gocce di acqua geotermica particolarmente dense di acido borico.
Da oggi in poi quindi, le aziende che vorranno avere permessi e concessioni per poter accedere ai pozzi geotermici dovranno inevitabilmente possedere tali tecnologie, altrimenti saranno inevitabilmente escluse dallo sfruttamento dei giacimenti.
A quanto pare queste nuove applicazioni porteranno ad un sensibilissimo calo delle varie sostanze inquinanti immesse nell’atmosfera, infatti le tecnologie sono capaci di ridurre al minimo le componenti inquinanti, difatti gli abbattitori Amis possono ridurre dell’85% l’acido solfidrico e fino al 60% il mercurio.
Con la loro applicazione, di conseguenza, entro il 2013 le emissioni di acido solfidrico saranno ridotte del 46% rispetto al 2010, mentre quelle di mercurio scenderanno al di sotto del 53,7%.