“ La Toscana ha a disposizione circa 100 milioni di euro tra i fondi europei, regionali e gli incentivi dello Stato, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e gli interventi sull’efficienza energetica. Come Regione riteniamo che il futuro dell’energia debba interessare non solo le politiche ambientali ma anche quelle economiche, contiamo sulla capacità dei centri di ricerca e delle imprese della Toscana di cooperare con l’obiettivo di far nascere sul territorio una filiera produttiva legata allo sviluppo delle rinnovabili. ”.
Il rischio altrimenti sarebbe che gli incentivi e le opportunità economiche rimangano appannaggio delle aziende straniere che possiedono il know-how
Questo è quanto dichiarato dall’assessore regionale all’Ambiente Anna Rita Bramerini in occasione della presentazione del progetto R.E.Ne.W – che sta per Renergy Network – avvenuta a Grosseto.
Il profetto, finanziato dalla Regione Toscana con i fondi comunitari Docup (Documento Unico di Programmazione) 2000 – 2006, realizzato dal Cosvig, il Consorzio per lo Sviluppo delle aree Geotermiche, in collaborazione con l’Università di Siena, Etruria Innovazione, Consorzio Lamma, Carboli, Fabbrica del Sole, Colorobbia e Contest, ha visto la costruzione di un database delle società che in Toscana e in Italia si occupano di eolico, fotovoltaico e bioenergie. Lo scopo principale di Renew è creare una filiera corta delle energie rinnovabili. Per far ciò occorre investire nel trasferimento delle competenze tecnologiche, poiché, ad oggi, la maggior parte della componentistica utilizzata per gli impianti fotovoltaici non è prodotta in Toscana, ma arriva dal resto d’Italia o addirittura dall’estero, e proprio una verifica dei centri di ricerca che operano, nella regione e nel resto della penisola, per il trasferimento tecnologico nel campo delle energie pulite e sui brevetti esistenti al mondo in questo campo, è stato il secondo passo compiuto.
Loredana Torsello, responsabile del Citt (Centro internazionale per il trasferimento dell’innovazione tecnologica) di Monterotondo Marittimo, ha spiegato come “Con Renew si è aperto un percorso di reciproca conoscenza tra i soggetti che operano nel campo delle rinnovabili. L’obiettivo è quello di creare un sistema stabile di relazioni tra Istituzioni, mondo della ricerca e operatori”.
La creazione di una filiera corta ha, evidentemente, come obiettivo principale, la riduzione dei costi di realizzazione di impianti per la produzione di green energy, per consentire una accettabile remunerazione degli investimenti fatti in questo campo anche in caso di diminuzione degli incentivi statali, cosa che avverrà prossimamente come abbiamo già visto qualche giorno fa.