Ormai è fatta per il decreto legislativo sulle rinnovabili dopo la firma del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Sembrano ormai sciolte le riserve e pare che quindi si andrà avanti con questo decreto che sembra voler tagliare i fondi allo sviluppo delle rinnovabili nel nostro paese.
Tanti ancora i dubbi e le perplessità anche all’interno del governo, il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo ha richiesto un incontro con il ministro Paolo Romani per comprendere quali saranno le nuove direttive sugli incentivi che a breve entreranno in vigore.Le indicazioni fondamentali che questo nuovo decreto fornisce sono in effetti la rimodulazione degli incentivi per gli impianti che sono stati messi in rete a partire dal 31 maggio 2011, inoltre è stato limitato l’utilizzo dei terreni agricoli al 10% della loro estensione e fino ad un massimo di un solo MW di potenza.
La risposta dei diretti interessanti non si è fatta attendere con la mobilitazione degli operatori e delle associazioni oltre che dei cittadini che credono nella necessità dello sviluppo delle fonti sostenibili. Fortunatamente è stata eliminata quella limitazione che imponeva un tetto di 8.000 MW di fotovoltaico oltre il quale si sarebbero interrotti gli incentivi.
La mobilitazione è stata ingente anche sul fronte degli internauti che hanno mandato migliaia di mail affinchè venisse fermato il decreto oltre che l’apposito gruppo creato su Facebook. A tal proposito è stato indetto un incontro pubblico a Roma al quale parteciperanno tutte le associazioni delle rinnovabili oltre che le associazioni ambientaliste. Sul fronte legale inoltre i legali delle aziende sono pronti a sferrare il contrattacco con i ricorsi giudiziari.
Questo provvediemento ha quindi ricevuto crtiche su ogni fronte, smuovendo le masse, scatenando l’ira delle aziende oltre che degli ambientalisti e ha ravvivato l’idea che questo governo voglia frenare lo sviluppo delle energie pulite per favorire quello radioattivo che porta al nucleare. A tal proposito il presidente dei Verdi Angelo Bonelli ha affermato: “il Governo ha scelto di sabotare le rinnovabili per favorire il nucleare“, mentre il deputato Ermete Realacci e il senatore Francesco Ferrante del Pd considerano il decreto come una pietra tombale su un settore che nonostante la crisi aveva mantenuto uno sviluppo costante.