Presentato a Bari il programma operativo interregionale energie rinnovabili e risparmio energetico 2007 – 2013, alla presenza di rappresentanti del Governo e delle Regioni coinvolte (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia).
Il programma prevede investimenti sulle reti intelligenti di distribuzione dell’energia elettrica, meglio note come smart grids – di cui il nostro sito si è occupato anche oggi – per rendere possibile l’attuazione del Programma Operativo Interregionale (POI) Energia che, in linea con gli obiettivi stabiliti dalla strategia di Lisbona per il rilancio della competitività europea, rappresenta lo strumento attraverso cui attuare il Quadro strategico nazionale 2007 – 2013 in materia di energia elettrica.
Lo stanziamento annunciato dal Ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, è di 77 milioni di euro che serviranno a portare le regioni del Mezzogiorno all’avanguardia nel campo della produzione di energia da fonti rinnovabili. “Questo intervento – dichiara Scajola – punta a dare concretezza alla politica energetica del Governo, che prevede al 2020 la produzione del 25% dell’energia elettrica da fonti rinnovabili”.
Questo intervento pare quasi una sorta di “rimborso” alle regioni che, nel piano del Governo, saranno protagoniste nello sviluppo del nucleare. Possibile, allora, che queste stesse regioni, considerate meritevoli di tali attenzioni, e indubbiamente dotate di risorse naturali dal potenziale smisurato, e molto probabilmente sufficiente a produrre energia pulita per tutta la popolazione, non possano puntare esclusivamente su tali fonti?