L’energia eolica è forse la principale candidata ad un ruolo di primo piano verso gli obiettivi del 2020, essendo quella economicamente più competitiva. A tale proposito, l’EWEA, l’associazione europea per l’energia eolica ha pubblicato il pure power, resoconto della situazione attuale.
È proprio in questo rapporto che vengono fissati nuovi standard per il futuro. L’energia eolica infatti si scopre in salute, così invece di 180 saranno 230 i GW installati entro il 2020. Aumentato anche il target per il 2030, da 300 a 400 GW. Il progetto è quello di sostituire il parco elettrico europeo del 45% nell’arco dei prossimi 12 anni. L’eolico dovrà passare da una quota del 4% attuale (sul parco elettrico totale) a oltre il 16% (con picchi del 55% in paesi molto ventosi, come ad esempio l’Irlanda) del 2020. Nel 2030 si aggiungeranno anche circa 150GW provenienti da impianti installati sul mare, il che porterà la quota eolico al 26-34%.
La classifica europea delle installazioni per 1000 kilometri di superficie è guidata dalla Danimarca (73 megawatt, circa il 20% del fabbisogno, dato che è atteso in ascesa fino al 42 – 46%), seguita da
Germania, Olanda e Spagna. L’Italia è appena sotto alla media europea, pari a 14 MW, con 12,4 MW. Il dato finale, anche per quanto riguarda il mix elettrico, varierà notevolmente a seconda dello stato di avanzamento attuale delle infrastrutture e alla disponibilità di vento. Ci saranno paesi come la Finlandia che vedranno aumentare vertiginosamente la loro percentuale di mix, altri che dovranno sostanzialmente rafforzarla.
In ogni caso il report pure power dell’EWEA dipinge quadri interessanti e molto positivi per il futuro, pur essendo da considerare l’inevitabile ottimismo di fondo di un’associazione del settore. È da sottolineare comunque come le previsione dell’agenzia siano finora risultate sempre in difetto.