Avete mai pensato alla dispersione dell’energia che procurano vetri non buoni nelle finestre dei nostri uffici e dei nostri appartamenti? Edifici trasparenti, facciate vetrate e grandi aperture. Belle, senza dubbio. Ma energeticamente poco convenienti. Tuttavia, mantenere caldi in inverno e freschi d’estate ambienti molto vetrati, senza il ricorso alla climatizzazione artificiale, non è impossibile. L’importante è saper scegliere il giusto tipo di vetro. Che forse non è una cosa così semplice nè troppo facile e fattibile da tutti i comuni mortali.
Tre sono gli aspetti da riguardare per scegliere un vetro che consenta la riduzione dei consumi energetici:
1) Riscaldamento – per essere energeticamente conveniente, un vetro deve evitare, in inverno, che il calore accumulato nell’ambiente, si disperda all’esterno. Il calore accumulato nell’ambiente è costituito dalle radiazioni infrarosse emesse dai corpi nell’ambiente (persone, computer, frigoriferi ecc) e dalla parte infrarossa della radiazione solare che, una volta attraversato il vetro, non riesce più ad uscirne. I vetri basso emissivi sono perfetti per l’isolamento invernale.
2) Raffrescamento – in estate, viceversa, un vetro è tanto migliore, quanto più è in grado di minimizzare il guadagno solare, cioè quanto maggiore è la radiazione solare in ingresso che riesce a respingere. Questa volta, la parte infrarossa della radiazione solare deve poter uscire dall’ambiente attraverso il vetro, altrimenti si ha un effetto serra, quindi un considerevole e indesiderato aumento delle temperature interne. Vetri selettivi e vetri assorbenti sono adatti a questo scopo.
3) Illuminazione – un vetro ottimale dal punto di vista del raffrescamento estivo, può non servire a ridurre il consumo di energia elettrica. Utilizzando un vetro assorbente, grigio, azzurro o verde per esempio, è vero che si riduce la radiazione entrante, ma si riduce anche la quantità di luce che entra nell’ambiente. Se un vetro assorbente mi costringe ad accendere le luci in casa più a lungo del normale, consumando energia elettrica, non ho raggiunto lo scopo desiderato.
Riguardare tutti e tre questi aspetti contemporaneamente, con le tecnologie attualmente disponibili, non è possibile.
A seconda di esposizione, destinazione d’uso, dimensione della superficie finestrata e latitudine, sarà importante concentrarsi su uno dei tre aspetti. Riscaldamento, raffrescamento e illuminazione, non sono ugualmente importanti in ogni zona del pianeta né su ogni prospetto di un edificio.
All’equatore, tanto per fare un esempio, progettare vetri basso emissivi è inutile: non è mio interesse isolare l’abitazione dal freddo. Piuttosto dovrei studiare un tipo di vetro che eviti l’innalzamento eccessivo delle temperature interne. Allo stesso modo, un vetro di una facciata esposta a sud, sarà diverso da quello di una esposta a nord.
E’ chiaro, quindi, che non si può generalizzare: sarà compito del progettista analizzare le caratteristiche dell’edificio ed il suo contesto e privilegiare, nella scelta del vetro, il riscaldamento piuttosto che il raffrescamento o l’illuminazione: dunque una soluzione diversa a seconda del contesto e delle esigenze.