Per intraprendere uno stile di vita che sia veramente sostenibile sia da un punto di vista ambientale che economico, bisogna inevitabilmente puntare sul risparmio energetico, perché ridurre i consumi vuol dire abbassare le emissioni di CO2 e gas serra contribuendo al raggiungimento degli obiettivi per l’ambiente del 2020, ottenendo in cambio anche piacevoli sorprese sella propria bolletta.
L’eliminazione (o quanto meno la riduzione) degli sprechi in casa se associata ad un piano strutturato di risparmio energetico potrebbe consentire di riformulare il fabbisogno energetico delle famiglie italiane riuscendo così a puntare anche sull’utilizzo di fonti rinnovabili, senza contare poi che per ogni 1KWh/anno risparmiato si richiede un investimento in efficienza energetica decisamente minore rispetto alla produzione dello medesimo quantitativo di energia.
Sono numerose le risorse che si sprecano in casa per via di piccole disattenzioni, spesso ritenuti futili, in realtà invece estremamente costose per le tasche dei consumatori che sembrano essere sempre meno educati alla gestione delle risorse presenti nelle proprie abitazioni.
Analizzando i costi e la produzione emerge che il maggiore investimento delle famiglie è rappresentato dall’energia consumata nelle case per riscaldamento e per la produzione di acqua calda , due azioni queste, che coprono il 30% del fabbisogno energetico totale, un fabbisogno che costa all’umanità il 25% delle emissioni di CO2, senza contare che queste percentuali hanno oltretutto un prezzo ben preciso che grava non poco sull’economia domestica.
Dopo essere stata prodotta, però, tale energia si disperde da muri, finestre e tetto (oltre che in piccola parte dall’impianto) per ben il 20-40%, sprechi che potrebbero essere eliminati apportando alcune modifiche all’edificio con conseguente risparmio in bolletta, producendo altresì un minore impatto ambientale.
E’ necessario quindi scegliere di investire nella miglioria delle infrastrutture dell’abitazione che, spesso, non richiedono nemmeno grandi investimenti, in quanto secondo alcune ultime ricerche ogni KW risparmiato richiede un esborso 1,8€ contro 5€ di produzione per i pannelli fotovoltaici.