Nel corso dello scorso anno, per la seconda volta consecutiva, sia negli Usa che nel vecchio continente, le fonti “verdi” hanno sorpassato le fonti fossili tradizionali, quindi in primis carbone, petrolio e gas, ma hanno battuto pure il nucleare.
In base alla capacità installata, insomma, sembra proprio non ci sia stata partita tra le fonti rinnovabili e quelle fossili più quelle nucleari: le previsioni dicono che tra un anno al massimo, le fonti rinnovabili potrebbero non avere eguali in tutto il mondo.
La conferma a queste affermazioni arriva dai dati presentati in un rapporto dall’Unep e dal Ren 21.
La percentuale di nuova capacità che è stata installata nel corso dello scorso anno (riguardante ovviamente le fonti rinnovabili) ha raggiunto e oltrepassato la quota del 60% nel vecchio continente, ma anche del 50% negli Stati Uniti.
Gli investimenti, anche per via della congiuntura economica negativa, sono risultati leggermente in calo, attestandosi intorno alla cifra, comunque discreta, di 162 miliardi di dollari.
Se però si includono anche le spese per i pannelli solari e i costi di installazione per le strutture fotovoltaiche sui tetti, allora il 2009 si trasforma come un anno di crescita anche sotto il profilo degli investimenti.