A Copenhagen le aspettative erano molto alte, soprattutto per il gran parlare che si era fatto prima della conferenza da Stati Uniti e Cina, le principali “nemiche” del rinnovabili, visto gli altissimi ricavi derivanti da altre attività; ma non è tutto fumo quello che è uscito dalla riunione sul clima: infatti, tra le buone notizie, c’è quella che riguarda le ricerche effettuate dall’azienda IDC.
La società americana lavora nel campo delle ricerche da oltre 30 anni e ha sviluppato e realizzato il primo indice di sostenibilità ICT.
Di cosa si tratta? In sostanza è uno strumento che permette di valutare le capacità e le possibilità di ciascun paese di usare nel modo migliore l’information technology per quanto riguarda l’ambiente.
Lo scopo è quello di ridurre il più possibile le emissioni nocive di CO2 di almeno 5,8 miliardi di tonnellate entro il 2020.
Grazie a questo strumento si potranno quindi calcolare le capacità di ciascun paese a far fronte nella lotta climatica per ridurre i gas serra.