Supercar e sostenibilità, un binomio non proprio diffuso, anzi, diciamo che sono due termini che stanno agli antipodi! Questo almeno, fino a poco tempo fa: il 2010 sarà, infatti, l’anno della “rivoluzione” per una delle più rinomate case automobilistiche mondiali…la Lamborghini. Parte quest’anno un progetto, annunciato nel 2009, che porterà la casa di Sant’Agata Bolognese a ridurre le proprie emissioni di CO2 del 35% entro il 2015.
Il primo intervento in tal senso è già stato compiuto nei mesi scorsi quando, sul tetto degli stabilimenti della casa automobilistica, è stato installato un impianto fotovoltaico da 1,4 MW di potenza su una superficie di 17 mila metri quadrati, in grado di erogare 1582 Mwh all’anno proprio a partire dal 2010.Ciò porterà ad una diminuzione del 20% delle emissioni nocive, da aggiungersi ad un ulteriore 10% ottenuto dalla revisione dei sistemi di riscaldamento, illuminazione ed isolamento.
Un netto cambio di rotta nella politica ambientale della casa controllata dalla tedesca Volkswagen, che, non più di un anno e mezzo fa, ignorava l’esortazione dell’Unione Europea ad una maggiore attenzione all’ambiente tramite la dichiarazione del presidente e AD Stepan Winkelmann il quale sosteneva che ridurre le emissioni delle Lamborghini non avrebbe inciso sul clima mondiale dato l’esiguo numero di esemplari in circolazione. Qualche mese fa, poi, la nuova affermazione di Winkelmann sull’inedito “senso di responsabilità nei confronti dell’ambiente” per una “gestione sostenibile”.
Nonostante il nuovo corso “green”, però, sarà molto difficile avere una Lamborghini poco inquinante poiché la base di partenza è molto diversa rispetto a quella delle altre case automobilistiche: test effettuati dall’UE indicano proprio la Murciélago, modello di punta della casa, come l’automobile più inquinante del mercato a quattro ruote con i suoi 495 grammi di CO2 per chilometro! Ben lontana dall’obiettivo di 130 g/km previsto dall’Unione per il 2012.
Apprezziamo, dunque, la volontà dei vertici Volkswagen, pur essendo consapevoli che la nuova politica aziendale non porterà vantaggi concreti all’ambiente, e speriamo un domani, magari non troppo lontano, di vedere impegnata seriamente Lamborghini nella produzione di vetture pulite, magari con l’utilizzo di motori ibridi, sulla scia di qualche altro marchio produttore di sportive estreme.