Ormai sono moltissime le aziende impegnate nel campo dello sviluppo urbano sostenibile e energeticamente efficiente. Una delle ultime scoperte in questo campo è il dosso stradale Lybra, che si caratterizza per la capacità di produrre energia elettrica. A presentarlo è la Underground Power, società start-up che si occupa della progettazione e produzione di sistemi innovativi per il recupero di energia.
Il dosso Lybra è un normale tipo di dosso rallentatore, cioè i rialzi che sono stati introdotti in molte strade urbane ed extraurbane per diminuire la velocità delle automobili in transito, ma si differenzia dagli altri in quanto ha una caratteristica estremamente particolare. Questa tipologia di dosso, infatti, è munita di una pedana mobile che quando è investita dal passaggio del veicolo si abbassa generando impulsi elettrici. Questi impulsi vengono accumulati e trasferiti in tempo reale in direzione di una rete elettrica o verso qualsiasi punto nelle vicinanze che necessiti di energia. Il risultato è dato dalla trasformazione dell’energia cinetica provocata dai veicoli durante la fase di frenata in riserva elettrica.
La pedana è alta all’incirca 10 cm ed è ricoperta da uno strato di gomma riciclata anch’essa a impatto zero, che garantisce l’isolamento e l’impermeabilità del sistema elettrico e allo stesso tempo garantisce l’aderenza degli pneumatici dei veicoli.
Il nuovo prototipo è stato presentato da un’èquipe formata da ricercatori italiani provenienti dal Politecnico di Rovereto e dal Politecnico di Milano. Si tratta di un’introduzione molto importante che oltre a garantire l’aspetto ecologico potrebbe anche essere una fonte redditizia, in quanto è stato calcolato che il passaggio di mille macchine in un’ora può arrivare a produrre energia elettrica necessaria per il fabbisogno annuale di ben 4 appartamenti familiari.
Ho la sensazione che quelli della UP non abbiano capito fino in fondo il funzionamento di un dosso. Non è vero! Lo sappiamo benissimo, replicheranno stizziti loro: il dosso è messo per far rallentare il traffico! Fin qui tutti d’accordo. Quello che non hanno capito è che a rallentare l’auto non è il dosso, ma il freno. Un dosso classico genera forze che sono perpendicolari al moto dell’auto, quindi NON PUO’ rallentare l’auto, se non per quel poco dovuto all’energia dissipata in calore nelle gomme e negli ammortizzatori. In compenso genera un notevole disagio (potenzialmente pericoloso, e dannoso meccanicamente oltre certi limiti) che induce il guidatore a frenare. A frenare è sempre il conducente, e l’energia cinetica dell’auto è dissipata in calore sul freno o negli attriti interni del motore. Come insegnano correttamente nelle autoscuole e come ciascuno può facilmente verificare, prestando attenzione al proprio comportamento, ormai automatico perchè acquisito, nel prossimo superamento di dosso, il dosso va affrontato rallentando la velocità PRIMA, con freno motore o con pressione sul freno, e rilasciando la pressione sul freno nell’imminenza del dosso. Alcuni suggeriscono anche una leggerissima accelerazione per favorire l’arrampicamento della ruota. Il superamento del dosso in frenata è deleterio, perchè il carico spostato sull’avantreno farebbe impuntare l’auto, con aumento del disagio e delle sollecitazioni meccaniche. L’intento degli inventori del Lybra, è di affidare al “dosso” il compito di rallentare l’auto sostituendosi all’azione frenante dell’automobilista. Se l’automobilista frena prima di affrontare il dosso, come è istintivo e corretto, l’auto perde gran parte della propria energia cinetica, cioè proprio quell’energia che il dosso si propone di catturare. Per il funzionamento del sistema, sarebbe richiesto all’automobilista di NON FRENARE, confidando nel rallentamento operato dal dosso. Sarebbe inoltre richiesta all’automobilista la capacità di IDENTIFICARE E DISCRIMINARE il dosso Lybra dal dosso classico, e adeguare di conseguenza il proprio comportamento. Un errore di identificazione o di comportamento potrebbe portare a vanificare il recupero energetico del dosso Lybra, oppure, e sarebbe il caso peggiore, ad affrontare un dosso classico a velocità eccessiva, e quindi in condizioni di non sicurezza. Si potrebbe pensare allora di NASCONDERE il dosso Lybra all’automobilista: in questo caso il comportamento dell’automobilista sarebbe corretto, ma la decelerazione inattesa potrebbe creare reazioni inconsulte e quindi situazioni di pericolo, inoltre è in palese contraddizione con il Codice della Strada, che prescrive che i dossi siano segnalati almeno 20 metri in anticipo ed identificati con strisce giallo nere. Non va inoltre dimenticato che il rallentamento operato dal dosso Lybra, proprio perchè non operato dal freno, avviene senza la segnalazione luminosa degli Stop, quindi potrebbe creare una situazione di non sicurezza per un automobilista che seguisse il primo da vicino. E’ mia impressione personale, per le considerazioni precedenti, che ben difficilmente il Ministero dei Lavori Pubblici concederà l’OMOLOGAZIONE del dispositivo, necessaria per l’installazione su strada pubblica. E’ gia stato contattato in proposito?