Polveri sottili, o particolato è il nome generico che indica tutte le sostanze sospese in aria. Sono polveri sottili, ad esempio, il polline, le spore, il sale marino, la terra alzata dal vento. A questo insieme eterogeneo di sostanze, da qualche decennio a questa parte si è aggiunta tutta una serie di elementi inquinanti, detti antropici, frutto generalmente di combustioni chimiche, quali metalli, solfati, nitrati, ceneri, fibre di amianto, polveri di cemento e carbone.
Mentre le prime sostanze, quelle naturali, non sono dannose per la salute, anzi in alcuni casi risultano persino benefiche – basti pensare all’aria ricca di iodio nei pressi del mare – le polveri antropiche sono responsabili di patologie acute e croniche all’apparato respiratorio (asma, enfisemi, tumori) e cardio-circolatorio.
Le polveri sottili, conosciute anche con l’acronimo inglese PM (Particulate Matter), sono minuscole ed invisibili particelle di materia allo stato solido o allo stato liquido che si trovano sospese nell’aria. Queste particelle sono prodotte dalla combustione nel settore del trasporto (automobili), del riscaldamento civile ed infine nel settore industriale (fabbriche).
Le polveri sottili, conosciute anche con l’acronimo inglese PM (Particulate Matter), sono minuscole ed invisibili particelle di materia allo stato solido o allo stato liquido che si trovano sospese nell’aria. Queste particelle sono prodotte dalla combustione nel settore del trasporto (automobili), del riscaldamento civile ed infine nel settore industriale (fabbriche).Le polveri sottili sono classificate in base alla loro composizione, provenienza e dimensione (inferiore ai 10 micron, misura a partire dalla quale si inizia a parlare di polveri sottili). Le polveri sottili sono composte da sostanze chimiche, idrocarburi e metalli pesanti. In particolar modo la composizione delle polveri sottili è un mix di idrocarburi policiclici aromatici (IPA), piombo, nichel, carbonio, solfati ecc. Le particelle dal diametro di 10 micron non giungono oltre il setto nasale e la faringe, creando al massimo qualche infiammazione. In base alla grandezza delle particelle, una volta inalate tramite la respirazione, queste sostanze si accumulano nei bronchi, negli alveoli polmonari o nel sangue, provocando danni alla salute dell’organismo umano.
Sono particolarmente conosciute le PM10 per via delle normative anti-inquinamento e dei blocchi del traffico messi in atto dalle amministrazioni comunali per ridurre la loro concentrazione nell’aria. Le PM2,5 sono invece meno conosciute ma più pericolose per la salute, essendo sono quattro volte più piccole delle PM 10. Una volta inalate le particelle giungono fino ai bronchi (PM1 ) ed agli alveoli (PM2,5), e lì si fermano. possono arrivare sino agli alveoli polmonari. Al di sotto delle PM2,5 troviamo le Particelle Ultra Fini (UFP), sono talmente piccole da riuscire ad entrare in circolazione nel sangue. Le nano polveri infine, con diametro dell’ordine di grandezza dei nanometri, arrivano addirittura a penetrare nelle cellule. Tanto più le particelle delle polveri sottili sono piccole, tanto più aumentano i pericoli per la salute umana.