In uno dei paesi più poveri al mondo, il Bangladesh, non essendo le abitazioni raggiunte dagli impianti elettrici e non potendo quindi usufruire di energia elettrica si è realizzato un sistema molto semplice per fornire questo servizio, basato su un pannello solare collegato ad una batteria che consente di alimentare le lampadine anche durante la notte.
Spesso l’energia elettrica viene considerato un servizio banale, lo stesso non accade in queste aree molto povere della Terra dove avere l’elettricità significa poter usufruire di un lusso. Questo perchè realizzare un impianto elettrico convenzionale costerebbe troppo in un’area tanto povera e priva di risorse. Ecco che arrivano quindi in soccorso le fonti rinnovabili, grazie ad un’iniziativa della banca etica Grameen Shakthi che ha promosso il progetto Solar Home System (Shs) che consente di produrre energia con un impianto dal basso costo economico, realizzabile anche nelle aree più povere.
I pannelli solari si andrebbero ad istallare a terra a causa della scarsa portanza delle capanne, e attraverso il collegamento della cella fotovoltaica con una batteria si potranno accendere di notte fino a cinque lampadine, in modo da tenere aperti durante la notte gli esercizi commerciali e di avere un po’ più di luce a disposizione in qualsiasi momento. Il metodo proprio per la sua semplicità nasce quindi per delle povere abitazioni ma potrebbe estendersi anche nelle città più industrializzate aumentando chiaramente la scala di interesse produttivo.
Questa soluzione semplice ed economica per il Bangladesh potrebbe essere un primo passo, dato che i dati dimostrano la difficoltà di crescita di questo paese che, grazie a questo sistema è riuscito già a fornire ad un milione di persone l’energia elettrica, cosa fino a questo momento impensabile, almeno a costi così bassi, e che ha consentito un chiaro miglioramento delle condizioni di vita alle famiglie che ne usufruiscono tuttora nella speranza di poter essere il primo esempio di un fenomeno a larga diffusione in queste aree disagiate.