In Giappone la situazione è abbastanza seria, visto che adesso a far compagnia all’acqua, arie e carni, nella lista di cose contaminate dalla centrale nucleare di Fukushima, c’è anche il riso. Non c’è da stupirsi assolutamente visto che è già da tempo che si parlava di livelli di radioattività ben superiori a quelli di Chernobyl nella aree colpite dal sisma e dal conseguente tzunami.
Il governo Nipponico negli ultimi giorni ha tentato di intercettare una partita di riso prodotto nel quartiere di Oonami con livelli si Cesio di 630 bequerel/Kg, che supererebbe di 500 bq le quantità al Kg previste per legge.
I problemi fondamentali al momento sono 2, ossia che il Cesio-137 è un elemento difficilissimo da estirpare (si stimano circe 30 per lo smaltimento naturale) e che il riso è alla base della dieta Giapponese. Fortunatamente non tutta l’isola è stata contaminata, infatti la parte occidentale è quella con la minore esposizione, grazie alle catene montuose che hanno bloccato per quanto possibile l’arrivo dell’elemento radioattivo.
Solo oggi si iniziano a rendere conto della gravità della situazione, già dal Marzo scorso la situazione iniziava e rendersi pericolosa con il rischio delle carni (bovine) avvelenate, con conseguente avvelenamento del latte, ed adesso si inizia a temere anche per la fauna ittica della zona che se dovesse dimostrarsi contaminata manderebbe il paese in una crisi che difficilmente si potrà scrollare di dosso.