Il World Future Energy Summit del 2010 è stato certamente uno degli eventi più imporatnti relativamente allo sviluppo sostenibile e alle energie rinnovabili.
Quest’anno viene riproposto sempre ad Abu Dhabi, e si pensa di mantenere l’affluenza dello scorso anno, già incredibile, di 24.000 partecipanti provenienti da 148 paesi e 100 delegazioni ufficiali.I seminari in programma verteranno, come giusto che sia su energia eolica, geoterminca, solare, idroelettrica, il tutto gestito e raccontato da aziende che operano nel settore e da persone che hanno deciso di investire nelle fonti rinnovabili e vogliono raccontare la loro storia.
Oltre a seminari ci saranno conferenze stampa, incontri e due esibizioni con una serie di ospiti di rilievo come Sheikh Mohammed bin Zayed Al Nahyan, Principe di Abu Dhabi e Comandante Supremo delle Forze Armate degli Emirati Arabi Uniti, o come il Segretario delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon. Ques’ultimo, nel giorno inaugurale della manifestazione, ha tenuto un lungo discorso, dichiarandosi soddisfatto dell’ultima Conferenza sul clima di Cancun. Ha inoltre elogiato il WFES come uno dei principali summit in materia di energie rinnovabili e sostenibili,esprimendo tutto il suo interesse e dedizione verso il progetto Masdar city, città a impatto zero (sia dal punto di vista energetico sia da quello dei rifiuti)che a breve sarà realizzato in prossimità di Abu Dhabi.
Per quanto riguarda l’Italia, ci sarà una partecipazione voluta dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici) con il progetto “Corrente”, e avrà il compito di promuovere il progresso italiano nel campo delle rinnovabili e per permettere di attivare nuove intese commerciali con gli altri paesi del mondo. Inoltre si crede di poter raggiungere un nuovo accordo nell’ambito della Masdar City. Si tratta quindi di un summit in cui certamente si guarda ai problemi ambientali e allo sviluppo sostenibile, ma con l’occhio degli affari. Paradossalmente potrebbero aiutare negli investimenti, proprio le stesse aziende che operano nel campo petrolifero e sarebbero quindi le meno vogliose di abbandonare i combustibili fossili. Sembrerebbe che il futuro di questa energia pulita che dovrà guardare alla salvaguardia del paese resterà nelle mani di pochi come è accaduto con lo sviluppo in precedenza dei combustibili fossili.