Nuove polemiche sull’oramai controverso e spinoso argomento del Nucleare, questa volta ad opporsi (anche se velatamente) all’insediamento di possibili centrali nucleari, Roberto Formigoni che, nelle ultime ore, ha rilasciato un’intervista all’interno del quale si legge una profonda diffidenza rispetto alla questione.
“La Lombardia non ha bisogno di centrali nucleari dato che la regione ha quasi raggiunto l’autosufficienza energetica”, questa la dichiarazione rilasciata in seguito alla proposta del ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, di costruire una centrale nella regione lombarda.
Non sembra esserci però una totale chiusura da parte del governatore che si è dichiarato favorevole ad uno scambio di opinioni con il Governo centrale che, però, dovrà a sua volta accettare un confronto con la Regione e soprattutto con i cittadini.
Una posizione un po’ troppo ambigua e forse fin troppo diplomatica, quella di Formigoni, che ha suscitato malcontenti e inquietudini tra i vari esponenti locali che hanno fortemente contrastato l’atteggiamento di quest’ultimo ritenuto troppo poco incisivo rispetto all’argomento.
A gridare, invece, un “No” chiaro e deciso, ci ha pensato Filippo Penati (vicepresidente regionale) che ancora una volta non ha perso occasioni per ribadire la sua totale contrarietà alla creazione di una centrale nucleare in Lombardia.
Come sottolinea lo stesso Penati, i motivi che precedono il no sono diversi e tutti di ordine prettamente pratico, in primis si tratta di una tecnologia costosa, quindi assolutamente poco conveniente e che non dà, ancora oggi, alcuna certezza sullo smaltimento delle scorie, con la conseguente possibilità di seri danni per la salute dei cittadini e dell’intero ecosistema.
Una situazione, quella lombarda, che non crea grandi sorprese a chi come noi segue da tempo la questione del nucleare e che ci spinge nuovamente a riflettere sul perché di una scelta governativa tanto impopolare.