Italia e nucleare: gli Stati Uniti rifiutano le scorie nucleari italiane

A dirla così sembra quasi paradossale perché forse è proprio di paradosso che si tratta, una condizione questa che sembra destare una sorta di sottile ilarità, ma per comprendere la questione forse conviene fare un passo indietro! Ebbene si, solo in Italia accadono certe cose, solo in Italia possono avvenire tali esilaranti paradossi, in quanto proprio mentre si sta discutendo su come e quando riattrezzare le nuove centrali nucleari, il Governo cerca di trovare un posto adatto dove smaltire scorie e rifiuti nucleari  prodotti più di 30 anni fa!

Arrivano difatti dagli Stati Uniti brutte notizie, in quanto senza troppi giri di parole sembra essere giunto dritto e implacabile un “NO”  rispetto alla domanda italiana  di ottenere un permesso speciale per poter trasferire nei territori statunitensi circa 20 mila tonnellate di rifiuti a bassa radioattività, ovvero tutti quei rifiuti frutto dello smantellamento degli impianti nucleari ripudiati dai cittadini già anni ed anni fa.

Il governo dello Utah, insomma, non ha accettato tale proposta opponendosi terribilmente a questa soluzione.

Dopo polemiche e discussioni, difatti, le autorità di governo nordamericano hanno infatti respinto con netta determinazione la licenza che la società EnergySolutions aveva precedentemente inoltrato all’authority, licenza volta a richiedere l’importazione di materiale nucleare prodotto anni addietro dalle centrali nucleari attive in Italia oltre un ventennio fa, per un volume stimato non al di sotto dei 28 mila metri cubi di scorie radioattive.

Un problema questo che sembra confermare, ancor primo dell’attivazione delle nuove centrali, l’incredibile difficoltà che il Governo dovrà incontrare nei prossimi anni per smaltire rifiuti e scorie di centrali e impianti in regolare attività.

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