Nell’ultimo periodo, non è poi così difficile assistere a lunghi dibattiti volti a svelare i lati oscuri di una forma di energia piuttosto che un’altra, i sostenitori del nucleare tacciano le energie alternative come poco efficaci su larga scala e troppo dispendiose, mentre i sostenitori delle alternative accusano il nucleare di essere una fonte energetica obsoleta, dispendiosa e soprattutto pericolosa, ma allora, quale di queste realmente potrebbe rivelarsi adatta?
Per quanto riguarda il nucleare è possibile affermare che, come oramai tutti sanno, in Italia le centrali nucleari sono state smantellate oltre 20 anni fa, perché ritenute poco sicure e soprattutto perché fortemente osteggiate dalla popolazione traumatizzata dalla catastrofe di Chernobyl (quindi la reitroduzione paleserebbe un passo indietro).
Allo stato attuale, con il petrolio oramai alle stelle, urge una soluzione per poter ridurre i costi, ma oggi cosa è cambiato dal funzionamento delle vecchie centrali nucleari? Non molto, in quanto i procedimenti sono rimasti inalterati ovvero si parla ancora di fusione nucleare, foriera di rischi e incidenti, nonostante siano stati applicati standard normativi altissimi, ma soprattutto..Le scorie?
Dove vanno a finire le scorie nucleari ad alta radioattività?
Potremmo allora provare a dare uno sguardo sul rendimento del fotovoltaico, che già sembra essere migliore in quanto assolutamente non inquinante e affatto pericoloso.
Se si considera che il fabbisogno annuale di elettricità in una famiglia di 4 persone , vedremo che non supera i 4000 kWh, lavorando sugli impianti fotovoltaici e solari, è stato dimostrato che tale quota di fabbisogno può essere comunque coperto dai pannelli, seppur con qualche difficoltà!
Ma allora perché investire in un’energia pericolosa e foriera di rischi e preoccupazioni se con un minimo lavoro si potrebbero ottenere gli stessi risultati in maniera pulita e assolutamente sicura?
COme ho scritto anche sul mio blog (http://ideeperilpresente.wordpress.com/), purtroppo le alternative al nucleare, come ad esempio il fotovoltaico, producono troppo poca energia a fronte di costi ancora troppo alti. Certo, ben vengano nel mix energetico queste alternative. Ma del nucleare non si può proprio fare più a meno. Intanto perché non è vero che è poco sicuro, anzi. E poi perché non averlo ci crea un gap di competitività che non possiamo davvero sostenere, soprattutto in tempi di crisi. Non solo: avviarlo significherebbe creare migliaia di posti di lavoro, incentivi, sviluppo e via dicendo.