L’acqua rimane una delle principali risorse a disposizione dell’essere umano che, invece di tutelarne lo sperpero, sembra incentivare un consumo compulsivo ed esagerato che, soprattutto in periodi come questo, si può rivelare assolutamente rischioso e avventato.
Da alcune indagini condotte sul consumo giornaliero di acqua, si stima che in Europa vengono utilizzati al giorno mediamente dai 110 e i 200 litri procapite di acqua potabile.
Una cifra da capogiro, questa, che mette inevitabilmente in allarme tutti coloro che mantengono un occhio di riguardo verso la tutela ambientale e la riduzione dei consumi che, oltretutto, indebolisce anche la tasche stesse dei consumatori.
Mettendo a confronto il consumo medio giornaliero europeo con quello africano, il peso sembra raggiungere un profilo ancora più inquietante, in quanto il contenete africano sembra non superare il 40% di consumi complessivi.
Ecco il motivo per cui potrebbe risultare assolutamente intelligente ridurre i consumi riciclando le acque piovane per un utilizzo domestico.
Ovviamente è importante che si superino i pregiudizi che inducono a pensare che l’acqua piovana sia sporca e poco igienica, difatti secondo alcuni studi condotti da Otto Wack, è stato dimostrato che, l’acqua piovana se raccolta e adeguatamente filtrata, presenta caratteristiche paragonabili a quelle dell’acqua distillata.
Impiantare un sistema di riciclo adeguato, consente di ridurre i consumi di oltre il 30%.
Si potrebbe procedere alla scelta dell’acqua potabile per ere, cucinare e lavarsi, mentre utilizzare quella piovana depurata per tutti gli altri impieghi quali irrigazione, scarichi, lavatrice, pulizie.
Inoltre, è possibile riscontrare altri interessanti vantaggi, ad esempio la mancata presenza di calcare nelle acque depurate, non compromette il funzionamento de principali elettrodomestici mantenendo, in più, una certa pulizia dei tubi, inoltra apporta un discreto risparmio di elettricità e la minor durezza dell’acqua consente l’ utilizzo di minori dosi di detersivo.