La cenerentola delle fonti rinnovabili, per potenza installata, centri di ricerca e sviluppo e numero di operatori impegnati è sicuramente l’energia derivante dai moti ondosi. Ad essere sinceri di progetti vincenti in questo settore ce ne sono, però l’impossibilità di installazione di piccoli impianti con investimenti contenuti come potrebbero essere quelli dei privati, delle famiglie, al contrario di quanto avviene per il fotovoltaico o il mini-eolico, rende il mercato nel suo complesso poco appetibile.
Eppure il nostro amato pianeta, la cui superficie è ricoperta per il oltre il 70% dagli oceani, ha nell’acqua una sua grande risorsa dalle potenzialità, forse, non ancora definite. Qualcosa, però, sta cambiando: la Cina, che fino ad oggi non aveva mai avviato grossi progetti per lo sfruttamento dell’energia marina, è ad una svolta, partita grazie alla società israeliana SDE Energy, leader nella produzione di impianti per la produzione di energia dalle onde.
SDE Energy realizzerà a breve un impianto per sfruttare il moto ondoso della potenza di 1 MW sulle coste cinesi, nella città di Dong Ping per la precisione, provincia di Guangzhou, per un investimento totale di 700 mila euro.
Il colosso economico asiatico potrà quindi recuperare il tempo perso e portare questa nuova fonte pulita al livello di sviluppo dell’eolico e del fotovoltaico, che sono adeguatamente sostenute seppur abbiano un quarto del potenziale marino. L’obiettivo è quello di compiere un ulteriore passo verso lo sviluppo sostenibile raggiungendo 10 GW di capacità installata lungo tutta la costa della Repubblica Popolare Cinese.
Per i Cinesi, rivolgetevi ai Vostri vicini Koreani.
Hanno attualmente la migliore tecnologia per la produzione d’energia elettrica da Moto Ondoso, la percentuale di resa minima è del 50%, fate Voi i conti.
Nel caso interessi, è un sistema simile ha quello utilizzato per coltivare, dai Cinesi, le alghe.
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