Ancora sotto accusa i due tanto temuti emendamenti del Governo riguardanti i tagli effettuati al Bilancio del Ministero dell’Ambiente che, con molta probabilità, porteranno ad una mancata proroga per gli incentivi fiscali volti alla famosa riqualificazione energetica.
Si è dichiarato difatti molto scontento della finanziaria in questione, il Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, che ha lamentato preoccupanti tagli ai fondi per le spese di investimenti e correnti.
Ricordiamo che solo ne 2008 erano stati raggiunti investimenti per circa un miliardo e 600 milioni disponibili che hanno progressivamente raggiunto cali del 25% ad oggi con perdite sempre maggiori nel 2012.
Sembra che i settori più colpiti saranno gli incentivi destinati alle bonifiche alla mobilità sostenibile, ai parchi e a tutti i progetti volti all’attuazione del protocollo di Kyoto.
Si prospetta, quindi, una situazione piuttosto complicata e di difficile gestione che non potrà certamente essere sanata semplicemente con il miliardo a valere erogato dal CIPE, legato al famoso piano in via straordinaria di difesa del suolo, difatti il Ministro in persona ha richiesto un altro miliardo per poter risolvere le cosiddette urgenze.
I produttori delle rinnovabili continuano ad esprimere forti dubbi e preoccupazioni, tanto che Federpern (Federazione produttori energie rinnovabili), Aper (Associazione produttori energia da fonti rinnovabili), Fiper (Federazione italiana produttori di energia da fonti rinnovabili), Itabia (Italian Biomass Association) Greenpeace Italia, Kyoto Club, Ises, Italia appartenente all’International Solar Energy Society, e Legambiente hanno presentato un documento congiunto volto a scoraggiare la conferma degli emendamenti che potrebbero causare grosse e negative ripercussioni nel mercato delle rinnovabili.
