Nonostante il dibattito acceso negli ultimi tempi negli Stati Uniti a seguito delle dichiarazioni del Presidente Barack Obama riguardo al programma sull’energia nucleare, non si arresta la ricerca né tanto meno gli investimenti nel campo delle energie rinnovabili.
Come è noto l’ampia estensione del territorio americano e l’eterogenea morfologia, offrono al paese a stelle e strisce grosse potenzialità per la produzione di energia pulita da molte fonti differenti, in particolare, tra gli Stati in grado di sfruttare maggiormente l’energia solare troviamo la Florida e la California, che rinomatamente godono di un clima favorevole.
Proprio dallo Stato governato da Schwarzenegger arriva l’annuncio dell’approvazione da parte della California Public Utilities Commission (l’autorità per l’energia californiana) del progetto sviluppato dalla PG&E – Pacific Gas and Electric Company – una delle maggiori “utilities” degli Stati Uniti, fondata nel 1905, con sede a San Francisco.
Il progetto prevede la realizzazione, nel centro e nel nord-est dello Stato, di numerosi piccoli impianti fotovoltaici di capacità compresa tra 1 e 20 MW, per un totale di 500 MW da installare in cinque anni, sulla base di un programma già approvato nel 2009 per la Southern California Edison, altra compagnia energetica. Esso prevede lo sviluppo da parte di PG&E di 250 MW, e da soggetti terzi, con i quali PG&E stipulerà un contratto ventennale di acquisizione dell’energia, per la parte restante. L’intervento, che avrà un costo per PG&E pari a 1,45 miliardi di dollari, mira a raggiungere l’obbligo imposto alle utilities californiane di produrre un terzo della loro energia elettrica da fonti rinnovabili entro il 2020.